lunedì 16 marzo 2009

Mostro Fritzl: al via il processo. Tutti gli articoli

Austria/ Fritlz in aula si nasconde il volto
Lunedí 16.03.2009 09:47
Comincia stamane a St. Poelden, in Austria, il processo a Joseph Fritzl, il padre-mostro che per 24 anni ha tenuto segregata la figlia, l'ha violentata almeno 3.000 volte e le ha dato 7 figli-nipoti, uno dei quali morto subito dopo la nascita. Il dibattimento si svolge nella sala principale del Tribunale provinciale della città austriaca, letteralmente presa d'assalto dalle centinaia di reporter e troupe arrivate da ogni parte del mondo per assistere a quello che si preannuncia come il 'processo del secolo' contro un padre accusato di incesto.

IL DESTINO DI FRITZL DECISO DA TRE DONNE - La stampa tuttavia potrà assistere solo alle fasi iniziali del dibattimento (la lettura degli agghiaccianti capi d'accusa e una breve replica della difesa). Il resto si svolgerà a porte chiuse, per proteggere l'intimità della figlia di Fritzl, Elisabeth, e dei ragazzi frutto degli abusi sessuali subiti per un quarto di secolo. Il destino di Fritzl è nelle mani di tre donne. Determinante ai fini della sua condanna sarà infatti il ruolo che giocheranno la giudice Andrea Humer, 48 anni, presidente della giuria composta da 8 giudici popolari - 4 uomini e 4 donne - il pubblico ministero Christiane Burkheiser, 32 anni, e la psichiatra di Linz, Adelheid Kastner, 45 anni. La psichiatra ha stilato una perizia di 130 pagine sull'uomo che il 9 aprile compirà 74 anni.


Dalla cantina dell'incesto all'arresto, il caso raccontato in immagini
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SORVEGLIATO A VISTA - Nell'aula del processo, sorvegliata da 100 poliziotti, saranno inizialmente ammessi, oltre a 6 fotografi, solo 95 degli oltre 200 giornalisti arrivati da ogni parte del mondo, oltre a 25 emittenti televisive, tra cui Al Jazeera e la Cnn. Per tutti gli altri reporter che non potranno entrare in aula e' stato preparato nel parcheggio davanti al tribunale un gigantesco tendone di 150 metri quadrati. Per tutta la durata del processo le autorità austriache hanno decretato il divieto di sorvolo aereo per un raggio di un chilometro intorno al tribunale e al di sotto di 1.800 metri di altezza. Il padre-mostro è accusato di omicidio preterintenzionale, riduzione in schiavitù, violenza privata, sequestro di persona, stupro e incesto.

Tutti i componenti della famiglia di Fritzl hanno rifiutato di testimoniare, ad eccezione della figlia Elisabeth, 43 anni, e di uno dei suoi figli incestuosi avuti da padre, che oggi ha 25 anni. I due non compariranno tuttavia in aula, ma a partire da martedi' verrà proiettato in aula un video di 40 minuti con la testimonianza del ragazzo e quella, duratata 11 ore, con le dichiarazioni della madre. Giovedi' la dottoressa Kastner leggerà in aula la perizia psichiatrica da lei effettuata su Fritzl, mentre venerdì dopo le arringhe di accusa e difesa ci sarà la pronuncia della sentenza. Il difensore di Fritzl, Rudolf Mayer, ha già annunciato che tutta la sua strategia punterà smontare la tesi dell'accusa del "mostro sessuale", sostenendo che "a suo modo, Fritzl ha amato sua figlia".




L'avvocato ha anche dichiarato che il suo assistito confesserà la sua colpevolezza, ma solo riguardo alle accuse di sequestro, stupro, incesto e violenza privata. "Il mio assistito compira' tra poco 74 anni - haaggiunto Mayer - ed e' consapevole di dover terminare la sua vita in prigione". Secondo il parere di molti giuristi austriaci, invece, il padre-mostro potrebbe tornare in libertà gia' tra 6 anni e mezzo.

L'accusa di omicidio preterintenzionale nei riguardi del figlio incestuoso morto nel 1996 è infatti difficile da provare, in quanto il bambino aveva presentato subito dopo la nascita gravi problemi respiratori ed era deceduto 70 ore dopo la nascita. Stabilire se fosse in condizioni di sopravvivere, una volta ricevuta la necessaria assistenza medica, è di fatto impossibile, non esistendo piu' il cadavere, in quanto Fritzl l'aveva bruciato nella stufa. Anche la riduzione in schiavitù della figlia Elisabeth è difficile da dimostrare, in quanto in Austria esiste solo il reato di "traffico di schiavi", che finora non è mai stato perseguito nel Paese. Per gli altri reati dei quali deve rispondere, Fritzl potrebbe subire al massimo una condanna a 15 anni, che con i benefici di legge generalmente concessi ad ogni persona condannata potrebbe ridursi in pratica alla meta'. Tenendo conto del periodo di carcerazione preventiva già scontato, il padre-mostro potrebbe dunque uscire dal carcere tra sei anni e mezzo.

affari italiani 16 marzo 2009


Il mostro in aula: «Ho stuprato, non ucciso»

A St. Polten (Austria) Joseph Fritzl in aula a volto coperto per rispondere dell’accusa di aver segregato e violentato la figlia per 24 anni in una cella sotterranea



Joseph Fritzl, chiamato a rispondere dell’accu-
sa di aver segregato e violentato la figlia per
24 anni in una cella sotterranea, si presenta
in aula a St. Polten (in Austria) coprendosi il
volto con una cartellina blu. La vicenda, che
ha sconvolto l’opinione pubblica mondiale, arri-
va ora nella sua fase processuale e monopoliz-
l'attenzione non solo in Austria.

Dal rapporto con la figlia sono nati sette bambini, uno dei quali morto subito dopo la nascita. L’uomo non ha detto una sola parola prima di entrare in tribunale, evitando di rispondere alle domande che un giornalista della tv austriaca Orf gli ha rivolto al suo passaggio. Poi davanti ai giudici di St. Poelten, come preannunciato dal suo legale, il 74enne Fritzl si è dichiarato colpevole di stupro e incesto, ma ha negato l’accusa di omicidio relativa alla morte di uno bambini nato dal rapporto incestuoso, un neonato morto subito dopo la nascita e l’accusa di aver tenuto in stato di schiavitù la figlia Elisabeth per gran parte della sua vita.

St. Poelten è una cittadina presa d’assalto da reporter e troupe televisive di tutto il mondo al momento. La stampa però potrà assistere solo alle fasi iniziali del dibattimento (la lettura dei capi d’accusa e una breve replica della difesa). Il resto si svolge a porte chiuse al fine di proteggere la privacy della figlia Elisabeth e dei ragazzi frutto degli abusi sessuali subiti dalla donna.
A decidere della sorte di Fritzl saranno la giudice Andrea Humer, presidente della giuria composta da 8 giudici popolari - 4 uomini e 4 donne - il pubblico ministero Christiane Burkheiser, e la psichiatra di Linz, Adelheid Kastner.



FRITZL: PARLA SUA MOGLIE

Londra, 16 mar. (Adnkronos) - "Non so cosa faro', la mia vita e ' stata gia' distrutta abbastanza; non ho denaro, non mi restano che l'orgoglio e la mia famiglia. Voglio solo tenermi la famiglia". E' lo sfogo di Rosemarie, 69enne moglie del 'mostro' di Amstetten Josef Fritzl.

Assente dall'aula del tribunale di St. Poelten dove oggi si e' aperto il processo contro suo marito, la donna ha cambiato nome e citta' per sfuggire alla vergogna per la vicenda dell'incesto di cui lei ha sempre sostenuto non aver avuto mai alcun sospetto. Al tabloid 'Sun' che l'ha intervistata in esclusiva, Rosemarie aggiunge: "Di me la gente ha detto tante cose, ma non posso parlare. Voglio solo essere lasciata in pace". Rifugiatasi in un appartamentino in affitto al primo piano a Linz, Rosemarie esce di rado e si fa consegnare il cibo a casa.

Sua sorella Christine Renner, una delle poche persone in cui ha ancora fiducia, ha raccontato che Rosemarie "e' emotivamente e fisicamente distrutta. Esce raramente, solo per passeggiate solitarie". "Se non avesse il pensiero dei suoi figli, non credo che andrebbe avanti -ha aggiunto la sorella- non vuole avere piu' niente a che fare con Josef". Suo marito si e' dichiarato non colpevole per l'omicidio del figlio-nipote Michael, il gemello di Alex malato e morto a tre giorni dalla nascita, il cui corpo e' stato bruciato nella stufa. Rosemarie combatte anche dal punto di vista finanziario, ha detto infine sua sorella: "Meta' della pensione va via con l'affitto, si paga tutto da sola. L'anno scorso ha cambiato nome e anche per quello ha dovuto pagare".

Macabra performance teatrale fuori dall'aula


VIENNA (16 marzo) - Sinistra messa in scena davanti al tribunale di St. Poelten poco prima dell'apertura del processo contro Josef Fritzl da parte dell'artista austriaco Ubsi Kramar. L'uomo, assieme ad alcune associazioni per la tutela dei bambini e delle vittime in generale, ha allestito uno spettacolino con un attore in camice bianco e labbra rosso sangue circondato da bambole nude disposte sull'asfalto a simboleggiare tutte le vittime di abusi.

Una provocazione. «Tutto questo è come una produzione stile Hollywood, i media devono soddisfare la domanda di ascolti alti e mettono in scena un film incentrato su Fritzl», spiega Kramar, precisando che a lui «invece interessa mostrare immagini diverse che non riproducono il mostro». L'autore della performance si era ispirato all'agghiacciante caso di incesto di Amstetten già lo scorso mese quando aveva messo in scena in un piccolo teatro off di Vienna Pension Fritzl, un pezzo critico satirico sulla tv moderna ispirato al clamore mediatico suscitato dalla vicenda.

Pene troppo miti per simili reati. All'azione di oggi hanno partecipato anche alcune associazioni austriache per la tutela dei bambini e delle vittime di abusi in generale. «L'Austria protegge i molestatori», «Vergogna per l'Austria», si leggeva in alcuni striscioni di protesta esibiti da qualche decina di dimostranti che hanno inteso criticare le leggi del Paese, che a loro avviso prevedono pene troppo miti per gli autori di delitti sessuali. Gli «abusi sessuali in questo Paese sono considerati in Austria un Kavaliersdelikt, (una specie di gabatella da galantuomini ndr), Fritzl, Kampusch ecc, sono soltanto la punta di un iceberg», ha detto Peter Rosenauer dell'associazione Resistance for Peace alludendo anche al clamoroso caso di Natascha, la ragazza sequestrata da un maniaco per oltre otto anni.

IL MESSAGGERO 16 MARZO 2009



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