Alberto Stasi | |
Una decisione che potrebbe garantire uno sconto di un terzo della pena
PAVIA
Ha chiesto di essere giudicato con rito abbreviato Alberto Stasi, il giovane accusato dell’omicidio della sua fidanzata Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto del 2007 nella sua villetta a Garlasco. Questa mattina durante l’udienza preliminare, prima che parlassero l’avvocato di parte civile e i suoi difensori, Stasi si è alzato in piedi e rivolgendosi al Gup Stefano Vitelli ha detto: «Chiedo di essere ammesso al giudizio abbreviato». Richiesta che, invece, non è stata avanzata per l’altro procedimento in cui è imputato, quello per detenzione di materiale pedopornografico.
Non si sa esattamente quali siano i motivi della scelta processuale di Stasi e dei suoi difensori. Si può supporre, però, che voglia evitare, nel caso di un rinvio a giudizio, il un processo davanti alla Corte d’assise di Pavia, oppure che lui e i suoi legali ritengano che la procura non abbia raccolto elementi sufficienti per convincere il giudice a pronunciare una sentenza di condanna. E, comunque, in caso di condanna, Stasi beneficerebbe uno sconto di un terzo della pena, previsto dal rito alternativo.
Con la richiesta di questa mattina, per il giallo di Garlasco comincia così un processo vero e proprio che dovrebbe concludersi, nel giro di due udienze, il 18 aprile. A meno che giudice Vitelli non ritenga necessaria un supplemento d’indagine. Rita Poggi, la madre di Chiara uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007, giudica in modo positivo il fatto che Alberto Stasi, unico indagato per l’omicidio, sarà giudicato con il rito abbreviato. «È un loro diritto - ha detto riferendosi alla richiesta presentata dalla difesa del 25enne - che hanno esercitato. I tempi saranno più rapidi e questo è positivo». A presentare il richiesta di rito abbreviato è stato lo stesso Stasi. Sentirlo parlare «non mi ha fatto nessun effetto», ha concluso Rita Poggi.
La Stampa 28 marzo 2009
Ha chiesto di essere giudicato con rito abbreviato Alberto Stasi, il giovane accusato dell’omicidio della sua fidanzata Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto del 2007 nella sua villetta a Garlasco. Questa mattina durante l’udienza preliminare, prima che parlassero l’avvocato di parte civile e i suoi difensori, Stasi si è alzato in piedi e rivolgendosi al Gup Stefano Vitelli ha detto: «Chiedo di essere ammesso al giudizio abbreviato». Richiesta che, invece, non è stata avanzata per l’altro procedimento in cui è imputato, quello per detenzione di materiale pedopornografico.
Non si sa esattamente quali siano i motivi della scelta processuale di Stasi e dei suoi difensori. Si può supporre, però, che voglia evitare, nel caso di un rinvio a giudizio, il un processo davanti alla Corte d’assise di Pavia, oppure che lui e i suoi legali ritengano che la procura non abbia raccolto elementi sufficienti per convincere il giudice a pronunciare una sentenza di condanna. E, comunque, in caso di condanna, Stasi beneficerebbe uno sconto di un terzo della pena, previsto dal rito alternativo.
Con la richiesta di questa mattina, per il giallo di Garlasco comincia così un processo vero e proprio che dovrebbe concludersi, nel giro di due udienze, il 18 aprile. A meno che giudice Vitelli non ritenga necessaria un supplemento d’indagine. Rita Poggi, la madre di Chiara uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007, giudica in modo positivo il fatto che Alberto Stasi, unico indagato per l’omicidio, sarà giudicato con il rito abbreviato. «È un loro diritto - ha detto riferendosi alla richiesta presentata dalla difesa del 25enne - che hanno esercitato. I tempi saranno più rapidi e questo è positivo». A presentare il richiesta di rito abbreviato è stato lo stesso Stasi. Sentirlo parlare «non mi ha fatto nessun effetto», ha concluso Rita Poggi.
La Stampa 28 marzo 2009
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