Il rifiuto di prestarsi ad agire come la protagonista di un film domestico a luci rosse, girato dal fidanzato. La furia di lui, le percosse, la morte. In quattro ore di requisitoria di fronte al gup, Stefano Vitelli, il pm Rosa Muscio, ha fornito finalmente una ricostruzione e, soprattutto, un possibile movente, all’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007. Secondo la procura la giovane sarebbe stata vittima di una improvvisa esplosione di follia da parte del fidanzato. Alberto Stasi, che avrebbe tentato invano di convincerla a sottostare a giochi erotici spinti che lui avrebbe filmato con la videocamera. Nella tesi esposta dalla procura, si è dunque trattato di «un omicidio d’impeto ed estremamente efferato» e «il movente è certamente da collocarsi all’interno della dinamica di coppia, nel rapporto interpersonale tra Alberto e Chiara». Già in passato Stasi avrebbe sottoposto a Chiara richieste a luci rosse, talvolta venendo accontentato. E ciò spiegherebbe, secondo il pm, la frase pronunciata da Stasi a proposito di quelle riprese: «Chiara non voleva, ma se io glielo chiedevo lo faceva». Il rifiuto, da parte della ragazza, potrebbe aver innescato una reazione furiosa da parte di Alberto, che l’avrebbe colpita ripetutamente, trascinata nel gettata del vano scala dello scantinato, e quindi si sia lavato nel bagno al pianterreno della villetta, allontanandosi infine in bicicletta, lasciando sui pedali tracce del sangue della ragazza.
Di Chiara ha parlato anche la madre, Rita Poggi, in un’intervista che sarà trasmessa martedì sera a “Porta a Porta”. «Era una ragazza tranquilla, lei e Alberto li vedevo sereni, noi genitori avevamo pensato anche alla convivenza. Chiara era contenta, contenta fino all’ultimo giorno». Sulla dinamica del delitto la signora ha detto di aver pensato inizialmente ad una rapina, in passato i ladri si erano introdotti nottetempo nella villetta di Garlasco dove viveva Chiara. «Ma lei era molto accorta e non avrebbe mai aperto ad uno sconosciuto».
La scorsa settimana Stasi ha chiesto e ottenuto il rito abbreviato. In caso di condanna, potrà usufruire dello sconto di un terzo della pena. L’udienza è stata fissata il 9 aprile prossimo.
il secolo XIX 30 MARZO 2009
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