martedì 17 marzo 2009

Processo Fritzl: la figlia del mostro racconta l'orrore a porte chiuse





VIENNA (17 marzo) - È ripreso stamani al tribunale regionale di St. Poelten, in Bassa Austria, il processo a Josef Fritzl, il padre-mostro che per 24 anni ha tenuto prigioniera e violentato sua figlia Elisabeth, facendole partorire sette figli.

Ieri, alla prima giornata del processo, Fritzl, che ha oggi 73 anni, si è riconosciuto colpevole di incesto, stupro e segregazione, ma ha respinto i capi di imputazione più gravi: omicidio colposo (di un figlio dell'incesto morto poco dopo il parto per difficoltà respiratorie) e riduzione in schiavitù. A seconda della sentenza, attesa per venerdì o giovedì prossimi, Fitzl rischia fra un minimo di dieci anni e l'ergastolo.

Testimonianza videoregistrata. Il dibattimento oggi dovrebbe svolgersi interamente a porte chiuse, ma non è escluso che il pubblico, inclusi i 95 giornalisti accreditati, sia riammesso in aula, se verranno ascoltate le perizie di esperti. Altrimenti l'udienza sarà dominata dalla visione della testimonianza videoregistata della vittima, la figlia Elisabeth, 43 anni. La registrazione con il racconto del «martirio» patito dalla donna da quando aveva 18 anni fino alla sua liberazione il 26 aprile 2008, dura in tutto 11 ore. Oggi saranno fatte ascoltare solo alcune parti.

La prime foto dell'imputato. Dopo essersi barricato ieri dietro un raccoglitore per non farsi riprendere in faccia, Josef Fritzl si è fatto per la prima volta ritrarre oggi con il volto scoperto dal fotografo dell'agenzia austriaca Apa. «L'imputato del caso di incesto di Amstetten, Josef F., ha mostrato oggi per la prima volta il suo volto a un fotografo», ha annunciato l'Apa precisando di mettere a disposizione gratuitamente le foto di tutti i colleghi interessati. Fritzl, è stato ritratto durante la pausa pranzo del processo, giunto oggi al secondo giorno. Sei in particolare lo mostrano di fronte col volto scoperto, circondato da poliziotti. L'Apa è la sola agenzia autorizzata a scattare foto all'interno dell'aula del processo, e la rete pubblica austriaca Orf la sola tv autorizzata a filmare.
il messaggero 17 marzo 2009

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