domenica 1 marzo 2009

Incubo pedofilia a Napoli e provincia. Protezione Civile organizza volantinaggio

I genitori: "Sì alle ronde"

Domenica 1 Marzo 2009


Incubo pedofilia a Napoli e provincia. I genitori: "Sì alle ronde"
L’allarme pedofilia ha aperto uno squarcio inquietante a Napoli e provincia, ed ora la gente ha paura.
Troppi casi di abusi, di molestie, di violenze sui minori sia nel capoluogo campano sia nelle città dell’hinterland vesuviano. La conseguenza è che nelle ultime ore sono arrivate decine di telefonate alla Protezione Civile. Al numero verde 800343435 hanno chiamato soprattutto genitori preoccupati, allarmati per un fenomeno che ormai ha fatto scattare il terrore delle violenze degli orchi. C’è l’emergenza pedofilia, ma anche quella della pedopornografia, con adescamenti in rete da parte di uomini senza scrupoli pronti a “collezionare” minori nelle loro bacheche on-line.
E la paura, ovviamente, porta alla richiesta di aiuto: così, i genitori chiedono le ronde antiviolenza, chiedono che venga applicata quella parte del decreto fresco di alcuni giorni e sfornato dal governo per far fronte alle violenze sulle donne e sui bambini. Ronde sì, ma non di quelle armate. Basterebbe, per stare più tranquilli, che ci fosse la presenza fissa di “controllori” davanti alle scuole dei loro figli.
Le richieste di aiuto sono arrivate tra venerdì, sabato e ieri, dopo i due casi di Napoli e dopo le violenze di Massa di Somma e di Cicciano. A renderlo noto è l’assessore provinciale alla Protezione Civile, Francesco Borrelli che oggi, proprio davanti ad alcune scuole di Napoli, ha organizzato una manifestazione anti-pedofilia.
Si parte dal quartiere Vomero e dalla distribuzione di volantini dove il messaggio è chiaro: «Denuncia chi pensi possa essere un pedofilo».
Venti volontari staranno davanti a cinque scuole, “ma se gli altri quartieri ci chiameranno noi andremo”, dice l’assessore che, però, precisa “sia chiaro non siamo ronde antipedofilia”. E spiega perché. “Noi siamo volontari che vogliono dare una mano alle forze dell’ordine, ai cittadini - spiega Borrelli - non siamo pistoleri fai da te, ma personale preparato che vuole fare da deterrente”. Borrelli aveva già dato la disponibilità alla Prefettura di fornire un elenco di volontari per il controllo del territorio. Lo aveva fatto all’indomani dell’approvazione del decreto antiviolenza voluto dal governo Berlusconi.
Al numero verde, aggiunge Borrelli, oltre ai genitori stanno chiamando anche i ragazzi stessi: “Vogliono prendere parte al nostro presidio sul territorio”. “I genitori hanno paura dei pedofili. Non ci hanno chiesto pistole e manganelli ma una presenza - conclude -. Ed è quello che cercheremo di dare”.
Ad essere favorevole alle ronde anti-violenza, è anche il sindaco di Cicciano, Giuseppe Caccavale, scosso, come la città intera, dalla violenza ai danni di un bambino romeno di otto anni, per la quale è finito in carcere un 28enne insospettabile, vicino di casa della piccola vittima. Un comune che non ha dimenticato il dramma del piccolo Silvestro Delle Cave, ucciso dai pedofili quando aveva solo nove anni. E allora, dal sindaco arriva un appello: “Sì ai controlli”.
“Sono favorevole a queste iniziative - spiega - anche se a Cicciano il controllo del territorio è garantito, oltre che dalle forze dell’ordine e dalla polizia municipale, con la quale abbiamo istituito il vigile di quartiere, anche dalle guardie ambientali, volontari che pattugliano costantemente il paese”.
“Purtroppo, secondo quanto abbiamo appreso, la violenza è avvenuta in un appartamento, e non in strada - ha concluso - Il presunto pedofilo, infatti, ha adescato la sua piccola vittima in un cortile nel quale era di ‘casa’. Conosceva i bambini che si sono fidati di lui, e l’hanno seguito in un appartamento poco distante, quasi in pieno centro urbano”.
A Cicciano, intanto, si attende con ansia la convalida del fermo di Aniello Gradito, il 28enne accusato di violenza sessuale nei confronti del piccolo romeno di otto anni. Il magistrato dovrebbe decidere oggi se convalidare o meno l’arresto del presunto orco, anche se la popolazione ha già condannato il “mostro”, e si è schierata al fianco della famiglia di immigrati romeni, perfettamente integrati con la comunità locale.
Una vicenda che ha profondamente scosso tutti,
compreso il sindaco Giuseppe Caccavale, il quale ha già dato la
piena disponibilità dell’amministrazione, a stare accanto al
bambino ed alla sua famiglia in tutte le sedi opportune. (ANSA).
1 marzo 2009

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