Grinzane Cavour/ Soria si dimette,ora è caccia al'tesoretto'
Torino, 16 mar. (Apcom) - Il ciclone che ha travolto il prestigioso Premio Letterario Grinzane Cavour, nella figura del suo presidente Giuliano Soria, sembra destinato a non dileguarsi tanto in fretta. Questa mattina Soria, arrestato giovedì scorso e ora detenuto nel carcere delle Vallette a Torino, ha consegnato al gip - che lo ha interrogato in merito alle accuse di malversazione, appropriazione indebita, maltrattamenti e abusi sessuali a danno del suo maggiordomo - la lettera con le sue dimissioni."Per salvare il Premio - queste sono state le sue parole come riferito dal legale difensore Roberto Piacentino - da implicazioni giudiziarie". Ma, se le accuse di molestie sessuali sono state sdegnosamente negate dall'ormai ex patron del Premio Grinzane Cavour, alle accuse di appropriazione indebita e malversazione Soria ha risposto - secondo l'avvocato Piacentino - "in modo molto approfondito e con franchezza".
Una vera istituzione in Piemonte, il Premio Grinzane riceveva fondi pubblici per un totale di quasi 6 milioni, contributi di ministero della Cultura, Regione Piemonte, provincia e comune di Torino, fondazioni bancarie, grandi aziende. Soldi che Soria utilizzava in grande parte per scopi privati falsificando le fatture a nome dell'Associazione. In tutto si tratta di 915.544 euro per quattro episodi di malversazione. Nel 2006, quando acquistò la casa di via Montebello per creare il proprio appartamento privato da 500 mq, fece figurare di avere sborsato 720 mila euro, ma ne prelevò altri 472 mila dalle casse del Grinzane; poi convinse operai e fornitori a intestare le fatture all'associazione per lavori fatti in realtà nelle sue case di Torino, Ospedaletti (Imperia) e Parigi.
Dalla Regione Piemonte arrivavano fondi tramite una convenzione firmata nel luglio del 2006 per la quale l'Ente si impegnava a versare 950 mila euro in tre anni per sostenere le attività del Premio e per valorizzare il patrimonio culturale dell'Associazione. A firmare l'erogazione di tali fondi era il fratello di Giuliano Soria, Angelo, dipendente della Regione, che adesso è al centro delle indagini della Guardia di Finanza e iscritto nella lista degli indagati insieme all'amministratore delle società 'Territori di Cultura' e di 'Le terre del Frè', sedi a Torino e Bologna. Si chiama Carmelo Pezzino, riferimento costante nell'attività del Grinzane.
Nei giorni scorsi la Guardia di Finanza ha sequestrato computer e una quarantina di scatoloni nella sede della Regione e sono ora al vaglio degli inquirenti tutti i movimenti finanziari autorizzati non solo a favore della Fondazione ma anche per altre iniziative, in particolare attorno al Castello di Costigliole d'Asti,terra natale di Giuliano Soria, che risulta al centro di una faraonica ristrutturazione realizzata proprio con fondi pubblici.
Ma i finanzieri sono convinti che Giuliano Soria abbia creato un 'tesoretto' in qualche conto estero o in qualche paradiso fiscale e, per questo, non è escluso che la procura disponga delle rogatorie internazionali, in particolare in Svizzera, Francia,Lussemburgo e Principato di Monaco.
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