Secondo le analisi, il computer di Raffaele Sollecito mostrerebbe un buco proprio nelle ore del delitto. L'accusato aveva sostenuto di aver guardato un film proprio sul pc. Meredith in una lettera immaginaria alla madre ammette: ho paura e sono triste
L'alibi di Raffaele Sollecito vacilla? Per la polizia postale che ha effettuato le analisi sui computer di Sollecito sembrerebbe di sì.
La testimonianza di un ispettore della polizia postale parla di una "liberazione umana" con il computer di Sollecito avvenuta alle 18.27 e alle 21.10, poi c'è un buco di molte ore, fino alle 5.30 del mattino dopo. Il film - che Raffaele ha detto di aver visto nella serata del primo novembre - secondo gli esperti è stato visionato tra le 18.27 e le 21. C'è un buco temporale che avrebbe permesso a Raffaele Sollecito e Amanda Knox di raggiungere la casa in via della Pergola dove tra le 22 e le 23 è stata uccisa Meredith Kercher.
L'alibi dunque secondo i consulenti dell'accusa è ballerino. Per la difesa di Sollecito, l'avvocato Giulia Bongiorno, in aula si sarebbe ispezionato soltanto uno dei due computer del ragazzo pugliese. Prova quindi non completa per verificare, nelle ore del delitto, l'alibi sia di Raffaele che di Amanda.
L' ultima udienza è stata segnata anche dalla dichiarazione di un'insegnante di Amanda Knox che ha testimoniato su una lettera, a due giorni dalla morte di Meredith, scritta come compito in classe dalla ragazza americana.
La lettera riguarda un invio immaginario alla madre dove confessa tristezza e paura per quello che è accaduto in via della Pergola. Amanda nella sua lettera immaginaria invita la madre a raggiungerla a Perugia per essere rassicurata e dimenticare la tragedia.
lA PROVINCIA DI VARESE 14 marzo 2009
Omicidio Meredith, il patrigno di Amanda: “I giornali l’hanno condannata prima del processo”
Chris Mellas è l’attuale marito della madre di Amanda Knox, la ragazza sotto processo a Perugia per l’omicidio di Meredith Kercher, al settimanale ‘Gente’ si chiede: “Perchè i giornali italiani hanno voluto dipingere Amanda come un mostro.
Perchè invece di parlare di prove reali e concrete hanno interpretato calligrafie, scritto chilometri di inchiostro sulla pettinatura e sui vestiti? Perchè hanno voluto condannare prima del processo?”. “I testimoni contro Amanda? Li chiamo ‘i testimoni del giornale’. Sono stati tutti scovati da un quotidiano locale - ha detto Mellas - a un anno di distanza dal fatto. Ricordano solo alcuni dettagli e proprio riguardo ad Amanda. Dettagli non verificabili. Di ciò che è verificabile non ricordano nulla”. “Le udienze stanno andando bene - continua Mellas - non ci sono prove. Il processo presto avrà una svolta”.
Italo Arcuri QUINEWS
Roma, 15 mar.- (Adnkronos) - ''I testimoni contro Amanda? Li chiamo ''i testimoni del giornale''. Sono stati tutti scovati da un quotidiano locale, a un anno di distanza dal fatto. Ricordano solo alcuni dettagli e proprio riguardo ad Amanda.Dettagli non verificabili. Di cio' che e' verificabile non ricordano nulla''. Chris Mellas, patrigno di Amanda Knox, processata a Perugia per l'omicidio di Meredith Kercher, non usa mezze misure parlando in esclusiva con "Gente", in edicola lunedi' 16 marzo.
''Le udienze stanno andando bene, non ci sono prove. Nessuna. Il processo presto avra' una svolta, la verita' sara' accertata'', continua Mellas. Sposato da 12 anni con Edda, la mamma di Amanda, Chris si alterna con la moglie e Curt, il papa' naturale della ragazza, per stare vicino ad Amanda e seguire il processo.
''Ora Amanda e' piu' calma, man mano che il dibattimento va avanti lo e' sempre di piu', all'inizio era piu' sotto stress. Adesso capisce bene l'italiano, riesce ad affrontare anche questioni tecniche''. Chris Mellas parla di un grande equivoco nei primi giorni dell'indagine: ''Un fraintendimento nato da un Sms che Amanda mando' a Patrick Lumumba. Non scordate che Amanda non e' italiana, ha abitudini, costumi, modi di fare diversi. Quando Patrick le scrisse di non andare a lavorare quella sera, lei rispose: ''See you later''. Per noi americani significa ''arrivederci'', e' un modo di salutare. Il pm che conduceva le indagini lo interpreto' invece alla lettera, e cioe': ''Ci vediamo piu' tardi''. Non e' cosi', Amanda non voleva dare nessun appuntamento a Patrick''.
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