Depositate le motivazioni d'appello: escluso il contesto
della violenza sessuale, chiesta l'assoluzione per Rudy
I legali puntano quindi a escludere che il delitto sia maturato in un contesto di violenza sessuale, ipotizzato dall'accusa. Definiscono questo aspetto il «vero nodo centrale del processo» e citano i risultati dell'incidente probatorio dai quali emerge il «coinvolgimento di Meredith Kercher in attività sessuale recente rispetto al decesso». Gli esperti sostengono che non è possibile definire «se si sia trattato di attività consenziente o meno».
«La Corte in 106 pagine di sentenza (quella del gup - ndr) - sostengono i legali per i quali la violenza sessuale è insussistente - non troverà mai le parole incidente probatorio. Questo è il primo e macroscopico dato che dimostra la debolezza intrinseca della motivazione di condanna». Per i suoi difensori è quindi «sicuramente più logica» la spiegazione che emerge dal racconto di Guede, cioè di un movente di natura economica e non sessuale.
No appello procura. La procura di Perugia non ha presentato appello contro la condanna a 30 anni di reclusione, con il rito abbreviato, inflitta a Rudy Guede. I pubblici ministeri Giuliano Mignini e Manuela Comodi dopo la sentenza letta il 28 ottobre del 2008 si erano mostrati soddisfatti per la decisione del giudice Paolo Micheli. Di qui la decisione di non presentare appello nonostante al termine della loro requisitoria i magistrati avessero chiesto per Guede la condanna all'ergastolo.
Sette motivi d'appello. I legali indicano quindi sette motivi d'appello: insussistenza della violenza sessuale, della volontà omicida e del concorso di persone in base all'articolo 110 del codice penale, violazione della norma sui «ragionevoli dubbi» di colpevolezza, insussistenza dell'aggravante dei futili motivi, applicazione del cosiddetto concorso anomalo e mancata concessione delle attenuanti generiche.
Il messaggero 9 marzo 2009
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