venerdì 13 marzo 2009

Inchiesta Grinzane, pm: Soria suggerì a impiegata calunnia


Accusa di malversazione: usò soldi pubblici per scopi privati
Carcere per rischio reiterazione reato e inquinamento prove



TORINO (13 marzo) - Reiterazione del reato e inquinamento delle prove: sono questi i rischi che hanno portato la procura di Torino a ottenere l'arresto di Giuliano Soria, patron del “Grinzane Cavour". Il pericolo di inquinamento è stato considerato sia per quel che riguarda il filone d'inchiesta sulla malversazione, sia quello sulla violenza sessuale, mentre la reiterazione è stata considerata solo per il reato di malversazione. Gli inquirenti si sono decisi a intervenire dopo aver scoperto una serie di episodi, grazie anche - come ha spiegato il procuratore aggiunto Pietro Forno nel corso di una conferenza stampa - alle intercettazioni telefoniche. In una di esse si sente Soria rimproverare aspramente una collaboratrice perchè, durante una perquisizione, avrebbe dovuto - secondo lui - buttarsi per terra e fingere di essere stata molestata da uno degli investigatori.

Malversazione. Soria è stato arrestato per aver usato a scopi personali 915 mila euro di finanziamenti pubblici. A questo si riferisce l'accusa di malversazione mossa dalla procura. Avrebbe impiegato una parte dei fondi ricevuti dal ministero dei Beni Culturali, Regione Piemonte e altri enti pubblici, per lavori legati alle sue abitazioni private a Torino, Ospedaletti (Imperia) e Parigi.

L'ultimo sfogo. «La mia paura? Che muoia il premio che ho fondato e fatto crescere come un figlio: io che di figli non ne ho avuti. Poi, ho una paura che è di queste ore: un'angoscia che non riesce a farmi passare neppure il mio avvocato...», cioè «di finire in prigione: non mi sento un malfattore e non credo di aver ucciso o stuprato nessuno». È l'ultimo sfogo di Giuliano Soria in un'intervista rilasciata a Repubblica negli ultimi giorni di febbraio, quando la bufera, cominciata con l'accusa di molestie sessuali da parte di un maggiordomo e finita con l'arresto di ieri, è già nel pieno.

Altri due indagati a piede libero. Sono altri due gli indagati a piede libero nell'ambito dell'inchiesta. Da questa mattina sono in corso nuove perquisizioni in abitazioni private di persone legate in qualche modo a Soria e coinvolte nell'inchiesta, e anche in Regione, negli uffici competenti, dove i militari della Guardia di finanza stanno raccogliendo documentazione necessaria per gli accertamenti sui finanziamenti concessi al Premio.
Il Messaggero 13 marzo 2009

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