giovedì 19 marzo 2009

Austria, Fritzl condannato all'ergastolo. Sarà internato

Riconosciuto colpevole di tutti i capi d'imputazione


La Corte austriaca: «C'è il rischio di recidiva»

A St. Poelten il «mostro di Amstetten» riconosciuto colpevole di omicidio colposo, riduzione in schiavitù, segregazione, stupro, incesto e gravi minacce. Passerà il resto della vita in un istituto psichiatrico. aveva segregato e violentato per 24 anni la figlia, dalla quale ha avuto sette figli.

Condanna all'ergastolo da scontare in un istituto psichiatrico. Questa la sentenza emessa nel processo di St. Poelten contro Josef Fritzl, il settantatrenne alla sbarra per aver segregato e violentato la figlia - ora quarantatreenne - per 24 anni, dalla quale ha avuto sette figli. Il «mostro di Amstetten», come è stato ribattezzato dai media l'imputato, è stato riconosciuto colpevole all'unanimità da una giuria di otto giurati per tutti i capi di imputazione contestatigli: omicidio colposo, riduzione in schiavitù, segregazione, stupro, incesto e gravi minacce.


La scelta dell'internamento è stata motivata dalla Corte austriaca sulla base dello stato di salute psichica dell'imputato e del «rischio di recidiva». Fritzl ha accettato la condanna e la sentenza è pertanto in vigore. La rassegnazione di Fritzl era emersa già nel mattino quando l'imputato, entrato in aula, si era mostrato a volto scoperto - a differenza dei giorni scorsi - dichiarando di pentrisi «di cuore». «Purtroppo non posso più rimediare, posso solo cercare di ridurre il danno nei limiti del possibile», aveva dichiarato Fritzl.

ami 19 marzo 2009

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