EDUCATORE ACCUSATO DI PEDOFILIA
Pino La Monica torna al lavoro. Niente di strano. Se non fosse che l'educatore-attore, 35 anni, accusato di abusi sessuali, è al centro di un processo che, iniziato il 18 febbraio scorso, già si annuncia infuocato. Un processo a porte chiuse destinato inevitabilmente ad avere una forte ricaduta mediatica. E in attesa delle prossime udienze Pino La Monica torna a misurarsi con il suo lavoro di sempre, quello di «educattore». E' un «laboratorio sociale ed espressivo sulla relazione adulto-bambino» quello che La Monica terrà a partire dal 6 marzo nella parrocchia di San Bartolomeo.
Perché proprio nella parrocchia di San Bartolomeo? «Avremmo avuto anche altre alternative _ chiarisce Francesca Montecchi, portavoce del comitato »Insieme per Pino« _ ma è bello che ad accoglierci nella sua parrocchia sia proprio don Eugenio Morlini, che da tempo conosce Pino e che ha anche partecipato alla fiaccolata a suo tempo organizzata dal comitato davanti al municipio. E mi piace anche sottolineare il fatto che dalla Chiesa, anche in altre occasioni, abbiamo ricevuto segnali positivi. La stessa cosa non è accaduta per altre istituzioni... spesso sono i fatti a parlare».
Don Morlini ha quindi accolto a braccia aperte Pino La Monica che, nei mesi di marzo ed aprile, terrà il suo laboratorio nella sala-teatro della parrocchia di San Bartolomeo. Un corso rivolto a insegnanti, genitori ed animatori sociali, culturali e socio-assistenziali. Otto incontri _ si legge nel volantino diffuso in questi giorni _ ogni venerdì dalle 20 alle 22 con un massimo di 15 partecipanti. Il costo è di 170 euro «compreso di materiali, dispense e diario dell'attività». Dal primo incontro dedicato al tema «Chi è un bambino?» (6 e 13 marzo) si passerà nei venerdì succesisvi ad altri temi: «Rapporto adulto-bambino nella relazione educativa», «Rapporto adulo-bambino nella relazione familiare», «Rapporto adulto-bambino nella dimensione ludica» per finire con le «Applicazioni».
Un corso «tenuto da uno dei massimi esperti di questi temi» sostengono da un lato coloro che con Pino La Monica hanno messo a punto il progetto. Un corso «tenuto da una persona sotto processo per reati legati alla pedofilia» ribattono alcuni familiari delle ex allieve minorenni che lo accusano. Un corso che divide le coscienze e non potrebbe essere altrimenti: è dall'inizio dell'inchiesta che le contrapposizioni non mancano e la battaglia legale si sta facendo, con il passare dei mesi, sempre più spinosa. E volutamente più silenziosa.
«Stiamo a guardare _ è sempre Francesca Montecchi a parlare _ e non a caso in questo momento così importante preferiamo rimanere defilati. Siamo, per così dire, in fiduciosa attesa. Anche perché, questo per noi è importante, abbiamo notato che intorno a Pino si stanno stringendo sempre più persone». «Pino _ conclude la portavoce del comitato _ ha sceso davvero l'intera china: due mesi di carcere, poi gli arresti domiciliari e ancora la clinica psichiatrica. Ora sembra rinato, aveva bisogno di vedere gente, di stare insieme agli altri, e anche l'idea del corso nasce da questa semplice considerazione: Pino deve lavorare per riappropriarsi del proprio benessere».
(Gazzetta di Reggio 02 marzo 2009)
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