martedì 12 febbraio 2008
"Non staimo a perdere tempo: questo processo sarà già finito il 26 febbraio dopo la testimonianza in Assise di Mario Frigerio, il superstite della strage. Dopo di lui tutto sarà ancora più chiaro di quanto non lo è adesso. Non capisco dove vuole arrivare la difesa...". Roberto Tropenscovino, legale di parte civile che assiste Azouz Marzouk nel processo per la strage di Erba - ma anche per l'inchiesta sulla droga che lo vede sempre in cella - è deciso e tranciante. E ritiene che le udienze finora svolte, compresa quella di ieri con vicini di casa ed amici di Raffaella Castagna, siano servire abbondantemente a tratteggiare il quadro contro Olindo Romano e Rosa Bazzi, i coniugi accusati della strage."Confessionin indotte", ripetono e ribadiscono i tre legali che li difendono in un processo difficilissimo. Contestazioni anche ieri pomeriggio dopo che un carabinieri ha rivelato ai giudici che Olindo due giorni dopo l'arresto ha confessato loro, in attesa dell'arrivo dei Pm, "Si, sono stato io". In aggiunta ad altri particolari fatti durante l'attesa. Confessione che non ha alcun valore dal punto di vista processuale anche se i legali dei Romani hanno intenzione di dare battaglia. Su questa e su quelle successive davanti ai magistrati. "Indotte dalla sproporzione di forze in campo (quattro Pm contro un solo difensore dei coniugi ndr) e perchè ai due, che sono quasi una stessa persona, sono stati minacciati di non poter più vedere il consorte", così Enzo Pacia.Si torna in aula lunedì prossimo 18 febbraio: giornata importante perchè si sentirà il racconto di Luciano Gallorini e Luca Nesti, i due carabinieri di Erba (rispettivamente comandante e vice) che quella sera dopo la strage hanno iniziato a capire che qualcosa potesse esserci proprio in quella corte. Entrambi, infatti, conoscevano bene i rapporti non certi idilliaci tra Raffaella Castagna ed i coniugi Romano.
Ciao Como 12 febbraio 2008
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