sabato 23 febbraio 2008

MOSTRO FIRENZE/ NARDUCCI, INDAGINE PM PERUGIA A BATTUTE CONCLUSIVE

Riuniti i due filoni dell'inchiesta, circa venti gli indagati
Perugia, 23 feb. (Apcom) - E' iniziato il conto alla rovescia per portare in un'aula di tribunale l'inchiesta sulla strana morte del dottor Francesco Narducci, avvenuta nell'ottobre del 1985 e collegata agli omicidi del Mostro di Firenze. Il pubblico ministero Giuliano Mignini ha ottenuto il via libera della Procura per unire i due filoni di inchiesta che dal 2001 ad oggi avevano avuto percorsi paralleli. I due filoni riguardano gli autori dell'omicidio del medico Francesco Narducci, i suoi motivi oscuri e gli autori del depistaggio che avrebbero effettuato uno scambio di cadavere e hanno evitato, attraverso alte cariche delle istituzioni locali, l'autopsia del corpo rinvenuto nelle acque del lago Trasimeno il 13 ottobre del 1985.

La storia del cosiddetto "doppio cadavere" è sicuramente quella più particolare e difficile da provare per il pm Mignini: secondo l'impianto dell'accusa il corpo di Narducci venne ritrovato poche ore dopo la scomparsa e la morte sarebbe avvenuta per soffocamento. Per coprire quel delitto e soprattutto la vita di Narducci si sarebbe attivata una vera e propria rete massonica.

E così si sarebbe utilizzato l'escamotage di un secondo cadavere, forse un messicano deceduto nel 1982 e da allora rimasto in una cella frigorifera dell'Ospedale di Monteluce. Il corpo di quello sventurato sarà avvistato il 13 ottobre del 1985, cinque giorni dopo la scomparsa del medico. Non verrà fatta fare autopsia. Gli indagati rimasti ancora ancorati all'inchiesta sarebbero, anche alla luce delle prescrizioni, una ventina.

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