martedì 19 febbraio 2008

I LEGALI DI ROMANO, FRIGERIO 'IMBECCATO' DALL' ACCUSA

Determinati piu' che mai a smontare la testimonianza di Mario Frigerio, l'unico sopravvissuto alla strage di Erba, nel pomeriggio di oggi i difensori di Olindo Romano e Angela Rosa Bazzi, al processo in Corte d'assise a Como, hanno 'torchiato' il maresciallo Luciano Gallorini che gia' per tutta la mattinata aveva risposto alle domande del pubblico ministro Massimo Astori. Oggetto delle contestazioni da parte del pool difensivo le dichiarazioni che secondo gli inquirenti avrebbe reso Mario Frigerio subito dopo essersi ripreso dal coma. In particolare, il colloquio che l'unico scampato all'eccidio ebbe con il luogotenente Gallorini il 20 dicembre 2006, nove giorni dopo l'eccidio. "Con un filo di voce - ha detto ai giudici il sottufficiale - rispondeva alle mie domande in merito ad alcuni oggetti trovati sulla scena del delitto: un accendino, un paio di occhiali e delle ciabatte. Era importante sapere a chi potessero appartenere. Proseguendo gli chiesi anche se conosceva alcune persone facendone i nomi. Fu quando pronunciai quello di Olindo che lui si fermo' mettendosi a piangere. Decisi di interrompere e chiamare il magistrato". Questo colloquio e' stato registrato attraverso un microfono piazzato nella camera dell'ospedale ma, "visto che Frigerio parlava a voce bassissima - ha spiegato Gallorini -, ripetevo io ad alta voce". Ed e' qui che, alternandosi fra loro, gli avvocati Fabio Schembri ed Enzo Pacia, hanno sollevato molte contestazioni perche' a loro dire Gallorini non avrebbe ripetuto correttamente quanto gli veniva detto ma, anzi, avrebbe 'imbeccato' il testimone. (AGI) - Como, 18 feb. -

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