L'avvocato Schembri: «Aspettiamo il lavoro di Balossino»Mario Frigerio non presenterà istanza per le porte chiuse
Da una parte il volto di Olindo Romano. Posa frontale, in bianco e nero. Dall’altra quella di un “mister x” qualsiasi, identificato come il vero assassino di via Diaz, l’uomo di cui la la difesa parla con insistenza da quando i coniugi Romano hanno ritrattato le loro confessioni. Alcuni quotidiani nazionali, ieri, non hanno mancato di pubblicare l’identikit dell’uomo che, a detta dei legali di Rosa e Olindo (Enzo Pacia, Fabio Schembri e Luisa Bordeaux), sarebbe rimasto nascosto in casa di Raffaella sin dal tardo pomeriggio dell’11 dicembre 2006. Ma quel volto anonimo, tra l’altro diverso, a ben guardare, da un giornale all’altro, nulla ha a che vedere con la difesa e, soprattutto, con Oscar Candian, consulente indicato quale autore dei disegni. Candian non ha tra i suoi compiti la ricostruzione del volto dell’anonimo aggressore. Incombenza affidata invece a Nello Balossino, grande esperto biometrico e studioso della Sacra Sindone. Come si è dunque arrivati agli identikit? A spiegarlo è proprio Candian. «Preciso subito che non ho diffuso alcun identikit - dice il consulente della difesa dei Romano - Sono stato semplicemente interpellato per un parere e ho riferito che personalmente, per l’analisi biometrica e gli identikit, mi servo di un software, usato tra l’altro anche dall’Fbi. Tale programma può essere scaricato tranquillamente da Internet e tutti possono ricostruire un ipotetico volto basandosi sulle prime dichiarazioni del supertestimone, Mario Frigerio». «Insomma - continua il consulente - ho invitato a scaricare il software e provare a inserire i dati dell’aggressore di Frigerio presi dagli interrogatori del 15 e del 20 dicembre, vedendo il risultato che ne usciva. Tutto qui». Il sito in questione è all’indirizzo www.iqbiometrix.com. Ma l’identikit della difesa sarà tracciato da Nello Balossino, «esperto biometrico e studioso della Sindone, il quale sulla base di studi scientifici darà un risultato molto attendibile rispetto a queste versioni create in pochi minuti». Sugli identikit spacciati per quelli della difesa, interviene anche l’avvocato Fabio Schembri. «Di sicuro quella non è la nostra ricostruzione - precisa subito il legale - È solo un giochino che è possibile fare inserendo i dati raccolti dalle parole di un testimone. Noi ci siamo affidati per la questione a un esperto, ma se uno vuole fare il vignettista è liberissimo di farlo». «Noi abbiamo nominato Balossino - continua Schembri - e sta lavorando senza servirsi di questo sito, bensì su qualcosa di più scientifico». Al lavoro, in queste ore, sarebbe anche un altro consulente della difesa, ovvero Carlo Torre, noto medico legale già all’opera in delitti importanti come quello di Cogne. Il professore starebbe studiando l’arma del delitto descritta dalla ricostruzione del medico legale Giovanni Scola. Ovvero quell’oggetto di ferro allungato, non angolare, che secondo le parole di Olindo Romano nelle confessioni sarebbe una «stanghetta». Forse la parte di un crick. Secondo Torre questa non sarebbe compatibile con le ferite inferte a Raffaella Castagna, a Paola Galli e alla vicina, Valeria Cherubini. «Stiamo lavorando su tante problematiche - si limita a dire Schembri - una di queste è anche l’arma del delitto. Noi crediamo che quella descritta in un primo tempo da Olindo e fatta propria dal professor Scola non sia attendibile». Il supertestimone Mario Frigerio, intanto, non presenterà alcuna istanza per chiedere le porte chiuse nel giorno della sua udienza il 26 febbraio. «Non hanno nulla da temere - dice l’avvocato, Manuel Gabrielli - Verranno e diranno la verità. Del resto la loro riservatezza in un processo del genere è difficile da mantenere».
Corriere di Como 21 febbraio 2008 Mauro Peverelli
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