Gravina, 28 febbraio 2008
Sotto le unghie delle mani avevano ancora la calce, segno evidente che hanno tentato di arrampicarsi anche sui muri, dove hanno lasciato delle tracce. Ciccio e Tore per almeno 24-48ore hanno lottato, tentato in tutti modi di uscire vivi dal pozzo del terrore. Hanno perfino tolto le scarpe perche' era piu' semplice, secondo la logica dei bambini, arrampicarsi nel muro senza scivolare. Almeno 24-48 ore, dice il medico legale Francesco Introna, a combattere per la vita prima di morire e l'esame autoptico, che e' appena iniziato, ha confermato, almeno secondo le indicazioni dello stesso Introna e del perito di parte professor Luigi Strada, ordinario di medicina legale all'universita' di Bari, che i bambini non sono morti subito.
Ciccio era a 15 metri dal fratello Salvatore, nell'unico posto della cisterna dove, durante le ore del giorno, entra un filino di luce: forse si e' spostato per cercare una via di fuga che pero' non ha mai trovato, rimanendo col fratellino al freddo e al gelo, prima da vivo e poi da morto, per 20 lunghissimi mesi.
Rai News 24
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