Cronaca Mentre si fa strada l'ipotesi che i due fratellini siano caduti accidentalmente
Gli sviluppi dopo l'esito dei primi rilievi medico-legali
Bari, 29 feb. – Un lungo pianto e un'accusa. Così Filippo Pappalardi ha accolto Angela Aliani, il suo avvocato difensore, venuta a fargli visita nel carcere di Velletri per la prima volta da quando i due figli dell'uomo, Ciccio e Tore, sono stati ritrovati morti nella "casa delle cento stanze" a Gravina di Puglia (Bari). "L'avevo detto io alla polizia che dovevano cercare là dentro", ha urlato al legale prima di esplodere in un pianto liberatorio. Altro per il momento non è trapelato dall'interno del carcere dove il detenuto e l'avvocato hanno avuto circa tre ore di colloquio. Lo stesso legale, appena fuori, ha riferito di essere molto provato e di non voler rilasciare interviste. Per sabato, poi, è attesa la decisione del giudice sulla richiesta di scarcerazione di Filippo Pappalardi presentata dal suo difensore perchè dopo il ritrovamento dei corpi e i primi esami autoptici lo scenario accusatorio sarebbe decaduto. Infatti sembra prendere corpo la convinzione, trapelata da alcune fonti investigative dopo l'esito dei primi esami medico legali, che i due ragazzi siano caduti insieme nel pozzo "accidentalmente". Forse Francesco è stato il primo a precipitare, seguito dal fratellino Salvatore che probabilmente gli è caduto addosso. Intanto, nell'edificio sottoposto a sequestro sono continuati i rilievi della polizia scientifica, che sta ispezionando la cisterna e tutta la costruzione alla ricerca di elementi che possano aiutare a definire le circostanze che hanno portato i due fratellini a cadere lungo il cunicolo del pozzo. Un minuto di silenzio in memoria dei fratellini di Gravina sarà rispettato sui campi di calcio italiani sabato e domenica, ad inizio di partita. La richiesta, partita dall'amministrazione comunale di Gravina, è stata accolta dal presidente della Federazione italiana gioco calcio, Giancarlo Abete. E martedì scenderanno in strada gli studenti di Gravina per ricordare i loro compagni Francesco e Salvatore. R. R.
La Gazzetta del Mezzogiorno 29 febbraio 2008
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