COMO - “Noi non abbiamo ucciso nessuno". Olindo Romano si esprime così al processo sulla strage di Erba nel tribunale di Como. E senza trattenere l’emozione racconta anche la sua esperienza in carcere, dove – dice – “Ci trattavano come bestie, è stato un calvario, disprezzati perchè avevamo confessato di aver ucciso un bambino. Il giorno in cui ci arrestarono – ha aggiunto - ci sentivamo come fossimo due cani da abbandonare in un canile. Ma non abbiamo fatto nulla".
Durante la sua dichiarazione spontanea Olindo ha poi detto: ''Pentirmi e pensavo fosse il minore dei mali – ha ammesso -. Piuttoso che non vedere mia moglie per sempre, preferisco stare in galera. Mia moglie è tutto quello che ho nella mia vita. Rinuncio a tutto, ma non a lei. Metteteci insieme, lasciateci anche in carcere, ma insieme''.
25 ore 28 febbraio 2008
Riguardo alla sera del quadruplice omicidio, Romano ha spiegato: "quella sera, eravamo al Mc Donald's a Como. Quando arrivammo a casa c'era folla. Poi ho visto il signor Castagna, era distrutto. Abbiamo incrociato lo sguardo, mi vennero in mente le liti, le banalità, perchè lo insultavo".
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