Quella del 26 febbraio sara' un'udienza particolarmente drammatica al processo in Corte d'assise a Como per la strage di Erba. In aula comparira', secondo il calendario predisposto dal pubblico ministero Massimo Astori, il supertestimone Mario Frigerio, che con il suo racconto appena riavutosi dallo stato di coma in cui versava, inchiodo' Olindo Romano indicandolo come colui che la sera dell'11 dicembre 2006 tento' di ucciderlo squarciandogli la gola. Al suo fianco ci sara' l'avvocato Manuel Gabrielli. Con tutta probabilita' la deposizione avverra' a porte chiuse, "per consentire al mio assistito - ha detto l'avvocato Gabrielli - di poter ricostruire quei momenti in tranquillita'. Per lui sara' un compito durissimo perche' dovra' rivivere l'orrore che ha visto davanti a se'". Tocchera' comunque, al presidente della Corte, Alessandro Bianchi, decidere se far sgomberare o meno l'aula. Il processo riprendera' lunedi' prossimo e saranno una dozzina i testimoni: alcuni carabinieri impegnati nelle indagini, quattro amici di Raffaella Castagna che assistettero a una delle tante liti tra la vittima e gli imputati, mentre non sara' sentito il maresciallo Luciano Gallorini, il primo che ebbe la giusta intuizione per arrivare ai presunti autori del massacro. Il 22 febbraio saranno sentiti Elena e Andrea Frigerio, figli dell'unico superstite dell'eccidio e di Valeria Cherubini. Quello stesso giorno saranno chiamati sul banco dei testimoni Carlo, Pietro e Beppe Castagna, rispettivamente papa' e fratelli di Raffaella. Dovrebbe essere sentito anche Giuliano Tavaroli, l'ex responsabile sicurezza Telecom, che durante una breve detenzione nel carcere di Como, ebbe modo di raccogliere alcune confidenze di Olindo Romano.
La repubblica 9 febbraio 2008
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