sabato 23 febbraio 2008

Erba, parla Tavaroli:"In carcere Olindo disse di essere il mostro"

LE CONFESSIONI DI GIULIANO TAVAROLI, EX CAPO SECURITY TELECOM, E COMPAGNO DI CELLA DEI ROMANO
ERBA (23/02/2008) - La sera della strage di Erba, Carlo Castagna incrociò gli occhi di Olindo Romano, dopo aver appreso della morte dei suoi cari: «Prima vidi un maglione rosa o salmone - racconta - poi i miei occhi fissarono i suoi per un secondo. Ebbi l’impressione che volessero dirmi: proprio a lei, ci dispiace. Solo qualche ora dopo rividi quella scena e mi venne un brivido».

Il padre di Raffaella, nonno di Youssef e marito di Paola Galli, tre delle quattro vittime comincia tra le lacrime la sua deposizione nel processo che vede imputati i coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi, i quali, al suo arrivo, non hanno mostrato particolari reazioni.

Due giorni dopo la strage i dubbi sulla responsabilità dei coniugi Romano sono diventati sempre più forti. «Stavo recitando le preghiere e ci ripensai - continua Castagna - e se fosse? No Carlo, no Carlo, non può essere così».
Castagna ricorda che Olindo e Rosa spesso insultavano anche il piccolo Youssef che, non capendo, visto che aveva poco più di due anni, «si avvicinava loro sorridendo».
Cronaca qui Milano 23 febbraio 2008

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