venerdì 8 febbraio 2008

STRAGE ERBA: MARESCIALLO GALLORINI, LO SGUARDO TRADI' OLINDO

(AGI) - Como, 7 feb. - "Lei era tranquilla, ma Olindo aveva lo sguardo di una persona che aveva appena vissuto qualcosa di terribile. Uno sguardo che solo un investigatore poteva cogliere". Lo ricorda cosi' il luogotenente Luciano Gallorini, comandante dei carabinieri di Erba, il primo che ebbe l'intuizione giusta puntando i suoi sospetti sui coniugi Olindo Romano e Angela Rosa Bazzi sin dai primi momenti successivi la strage di Erba. Proprio lui sara' uno dei testimoni di punta che il Pm Massimo Astori chiamera' a deporre forse gia' nella prossima udienza di lunedi' prossimo. "Quella sera, non dovendo e non potendo escludere assolutamente nulla a fronte del tremendo scenario che avevamo - aggiunge Gallorini -, quando arrivarono i due coniugi, lei era molto tranquilla. Chiedemmo di poter entrare anche nel loro appartamento, nella loro lavanderia. E' in quel frangente che notai gli occhi di Olindo. Occhi che sembravano rivivere quello che avevano visto poche ore prima". Gallorini ben conosce i suoi concittadini, ben sapeva delle frequenti, spesso violente, liti tra gli attuali imputati e Raffaella Castagna. Per questo la notte dell'eccidio nella sua mente baleno' il sospetto che potessero essere coinvolti nel massacro. Cosi', attorno alle due e mezza di notte decise di convocarli in caserma per essere sentiti inizialmente come 'persone informate sui fatti'. Quasi tre ore di 'chiacchierata' nel corso della quale "Angela Rosa mantenne freddezza, Olindo malcelato nervosismo". Mentre marito e moglie si trovavano in caserma, i carabinieri su disposizione dello stesso Gallorini, piazzavano nell'appartamento sottostante quello del massacro di via Diaz le cimici e prelevavano un paio di pantaloni appena lavati e ancora nella lavatrice. Un'intuizione, quella di Gallorini, che aveva pero' bisogno di essere supportata da prove concrete ancor prima della loro confessione. Si sperava di sentire qualche frase compromettente dalle 'cimici'. Olindo e Rosetta furono arrestati l'otto gennaio successivo e per 28 giorni, non parlarono mai di quanto era accaduto, almeno in casa. (AGI)

Nessun commento:

VIAGGI

Partenza:
Camere:
Adulti:
Ritorno: