«Più picchiavo e più mi sentivo forte»
Chi era in Corte di Assise a Como lo aveva già visto, sia pure in estrema sintesi. Con pochi spezzoni trasmessi in aula martedì 26 febbraio dal pm Massimo Astori durante l'interrogatorio del giornalista Pino Corrias. Ma la stragrande maggioranza del pubblico lo ha visto per la prima volta - in esclusiva - dagli schermi di Canale 5 nella trasmissione 'Matrix' di Enrico Mentana.Martedì sera il video-choc di Rosa Bazzi al Bassone ha lasciato tutti senza fiato. Mentana ha scelto di trasmettere quasi 40 minuti senza interruzioni. Con la moglie di Olindo che spiega e racconta ogni cosa della strage di Erba, dalle motivazioni allo svolgimento. Il video è stato registrato un anno fa nel carcere del Bassone di Como dall'allora consulente dell'avvocato Pietro Troiano, il criminologo Massimo Picozzi. E mette in evidenza una Rosa che parla e parla. Piange e muove nervosamente le mani nei momenti più difficili. Impreca contro le vittime, dice come le ha uccise. Anche il piccolo Youssef: «Al bambino ho fatto tutto io - spiega Rosa - Mio marito non l'ha neppure sfiorato. L'ho preso così' e l'ho ucciso». Poi si affretta a precisare: «Ma guardi che io non l'ho picchiato'».Rosa che racconta e si prodiga in particolari. Poi piange quando indica a Picozzi come ha ucciso Raffaella Castagna. E spiega: «Più picchiavo e più mi sentivo forte' Lo so che sembro pazza a dirlo, ma era così».Ma l'indice di Rosa, stavolta più che mai, è puntato anche contro Azouz Marzouk, da lei descritto sempre con parole spregiative, ma senza nome. A Picozzi prima lascia intendere e poi lo ammette, in lacrime, di avere subito una violenza sessuale. Un particolare mai emerso fino ad allora (febbraio del 2007, ndr) e che la donna sostiene di non aver mai detto neppure all'amato Olindo. Rosa confessa anche un altro aspetto: «Mi sentivo addosso il suo odore, mi sentivo sporca' E così ho deciso di fargliela pagare e sono salita».Prima lei, poi Olindo. Ma nel video c'è anche un'altra confessione inedita: «Pensavo di avere colpito anche lui (riferendosi ad Azouz, ndr). Solo a Como mio marito mi ha spiegato che non c'era in quella casa. Ma io lo continuavo a rivedere davanti ai miei occhi con quel suo sorriso soddisfatto e di sfida».
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