mercoledì 19 marzo 2008

Romano continua a proclamarsi innocente. Marzouk esce dal carcere

ERBA (18/03/2008) - Questa mattina si è tenuta la tredicesima udienza del processo a carico di Olindo Romano e Rosa Bazzi per la strage di Erba dell'11 dicembre 2006.

Tra i testimoni chiamati dalla difesa non c'erano gli esperti del Ris di Parma chiamati a rispondere su alcune tracce ematiche trovate nell'auto degli imputati. Nell'aulaal piano terra del Tribunale di Como, sono stati ascoltati alcuni operatori del carcere del Bassone e alcuni assistenti sociali che hanno avuto contatti con i coniugi Romano.

All'inizio dell'udienza la difesa ha chiesto la riammissione di alcuni testimoni e la possibilità di mettere a disposizione della corte le intercettazioni ambientali che riguardano l'unico sopravvissuto alla strage. Elementi su cui il presidente della Corte d'Assise Alessandro Bianchi si è riservato.

Il primo testimone di oggi è stato Pietro Ramon, il vicino di casa delle vittime. La parola è passata, poi, a un volontario dei vigili del fuoco di Erba che è intervenuto pochi minuti dopo la strage.

Nel frattempo Olindo Romano, dal carcere del Bastone di Como, continua a dichiararsi innocente. Sia a un'educatrice del carcere che a un detenuto suo vicino di cella l'uomo, imputato insieme alla moglie Rosa Bazzi per il quadruplice omicidio, non ammette la sua presunta responsabilità nella strage.

«Io non ho fatto niente, nè io nè mia moglie». Sono queste le parole che l'ex netturbino ha detto a Sergio Domenichini, detenuto nel carcere di Como dal 2 giugno scorso. Il vicino di cella di Olindo ha riferito nell'aula del tribunale alcune conversazioni tra lui e l'imputato. «A me - riferisce il detenuto - non si è mai presentato come il mostro di Erba».

Sempre in mattina è giunta la notizia che il Gip di Como, Luciano Storace, ha concesso gli arresti domiciliari ad Azouz Marzouk, marito e padre di due delle vittime della strage. Azouz era stato arrestato il primo dicembre dell'anno scorso per spaccio di droga con alcuni suoi parenti.

L'aggiornamento della misura di sicurezza è stata data dal legale del tunisino, Roberto Tropenscovino, in una pausa del processo per la strage. Azouz trascorrerà gli arresti domiciliari in un appartamento di Lecco nei pressi dello studio del suo avvocato.

Il processo di Erba ricomincerà il 26 marzo prossimo, con altri testimoni della difesa. È infatti saltata l'udienza prevista per il 20 marzo. Un'altra udienza è fissata il 27 dello stesso mese.
Cronaca qui 18 marzo 2008

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