12 marzo 2008
Il giorno dopo la scarcerazione di Pappalardi, il procuratore sottolinea che "l’ufficio del pubblico ministero è l’unico titolare dell’esercizio dell’azione penale”
di Antonio Scotti
”Le valutazioni del gip e la qualificazione da lui attribuita ai fatti non è vincolante di per sè, in quanto l’ufficio del pubblico ministero è l’unico titolare dell’esercizio dell’azione penale”. All’indomani dalla scarcerazione di Filippo Pappalardi, il padre di Ciccio e Tore, i due fratellini ritrovati morti lo scorso 25 febbraio all’interno di una cisterna, il procuratore della Repubblica di Bari, Emilio Marzano, rispondendo alle domande di alcuni cronisti, ha lasciato intendere che prima di presentare eventuali ricorsi alla decisione del gip Giulia Romanazzi, il pool inquirente dovrà studiare nel dettaglio il provvedimento: “E’ necessario approfondire gli argomenti del giudice, riflettere sulle considerazioni dal medesimo svolte e, quindi, confrontarci all’interno dell’ufficio inquirente sull'interpretazione e sulle determinazioni che il pubblico ministero potrà adottare rispetto al provvedimento”. Il gip Giulia Romanazzi ha di fatto derubricato nei confronti di Filippo Pappalardi l’accusa di duplice omicidio e occultamento di cadaveri. Al momento, al papà dei due fratellini viene contestato il reato di abbandono seguito da morte, secondo l'articolo 591 comma 3 del codice penale.
Ieri, intanto, Filippo Pappalardi ha trascorso la sua prima notte a Gravina dopo la detenzione in carcere durata circa quattro mesi. L’uomo è stato accolto da un applauso da parte di alcuni suoi concittadini, che da sempre hanno sposato la causa della sua totale estraneità ai fatti. Il papà di Ciccio e Tore si è sempre dichiarato innocente rispetto il decesso dei suoi due figli, anche se a pesare come un macigno nel quadro accusatorio formalizzato dagli inquirenti c’è la testimonianza di un baby testimone. Il quale dichiarò di aver visto Pappalardi la sera del 5 giugno 2006, data della scomparsa dei due fratellini, andare a prelevare Ciccio e Tore da piazza delle Quattro Fontane. Dove i due fratellini stavano giocando con alcuni loro coetanei a lanciarsi palloncini pieni d’acqua. Pappalardi ha sempre negato di essersi recato in quel luogo.
A ciò si aggiungono alcune intercettazioni ambientali che sembrano incastrare l’uomo. Tuttavia dai primi esami autoptici pare non siano stati rilevati segni di violenza sui corpi dei due ragazzini. Ciò fa salire le quotazioni dell’ipotesi della caduta accidentale di Ciccio e Tore all’interno della cisterna. Quello che rimane da stabilire è in quale circostanza i due fratellini si siano trovati nella casa padronale oltre che l’esatta dinamica della loro caduta.
Baei live 12 marzo 2008
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