LA STRAGE DI ERBA / LE REGISTRAZIONI
Nonostante l'assenza dei coniugi Romano, all'undicesima udienza del processo sono state ascoltate registrazioni che confermano le confessioni rese al pool di magistrati che indagò sul massacro. La Bazzi sul piccolo Youssef: "Mi ha detto 'ciao' e io gli ho puntato il coltello alla gola"
Como, 10 marzo 2008 - Rosa Bazzi ossessionata da Azouz Marzouk. Perseguitata, picchiata, violentata dal tunisino a cui, secondo l'accusa, avrebbe sterminato insieme al marito Olindo Romano la famiglia. Nell'aula del Tribunale di Como dove è in corso l'undicesima udienza del processo per la strage di Erba viene ascoltata la registrazione dell'interrogatorio del 6 giugno 2007 quando la donna aveva parlato di una presunta violenza sessuale subita dal tunisino tre settimane prima della strage dell'11 dicembre 2006.
Era un martedì mattina, intorno alle 9, quando Azouz era entrato a casa sua. "Mi ha preso dalla schiena -racconta- ha incominciato a dirmi che senza di me non ce la faceva più a vivere e che voleva lasciare Raffaella". E ancora: "Ha cominciato a strapparmi la maglietta -spiega Rosa nell'interrogatorio- ho cercato di difendermi più che potevo. Lui mi ha preso, mi ha sbattuto sul divano e mi ha strappato i vestiti. Si è abbassato i pantaloni e ha fatto quello che doveva fare: è entrato nel mio corpo".
È un racconto ricco di particolari quello della donna che sottolinea: "Lui mi teneva con una forza terribile, mi ha detto che era una cosa bellissima perchè mi voleva a tutti i costi". Una violenza che si consuma in via Diaz nella stessa corte in cui l'11 dicembre 2006 hanno perso la vita quattro persone. Una violenza che secondo la donna si conclude con una minaccia. "Se provavo a parlare -dice Rosa- Azouz avrebbe ucciso Olindo. Lui voleva a tutti i costi portarmi nel suo paese". Nell'interrogatorio Rosa racconta ancora diversi episodi in cui Azouz l'avrebbe picchiata, inseguita, minacciata. "Lui diceva che era cotto di me e dopo avermi violentata mi ha salutato dicendo 'Ciao, sei figa'".
Nell'interrogatorio Rosa racconta poi la sera della strage e la convinzione di avere ucciso anche il tunisino. "Era lui la mia ossessione. Ero convinta -sottolinea- di avere accoltellato Marzouk". Una doccia fredda che per lei arriverà solo alcune ore dopo la strage quando insieme al marito cenano al McDonald's. Qui Rosa dice: "Beh, sono contenta perchè... come si chiama Marzouk l'ho sistemato bene. Olindo mi ha dato come una coltellata alla schiena perchè mi ha detto 'guarda che Marzouk non c'erà. E lì -conclude- sono entrata nel tunnel in cui sono ancora adesso".
YOUSSEF
"Quando mi ha visto mi ha detto 'Ciao' e si è tranquillizzato. Poi si è messo a gridare e in quel momento gli ho puntato il coltello alla gola". Così la Bazzi ricorda nell'interrogatorio del 6 giugno 2007 il momento in cui ha accoltellato Youssef di 2 anni. Il piccolo morirà insieme alla madre Raffaella Castagna, alla nonna Paola Galli e ad una vicina di casa Valeria Cherubini sotto i colpi dei killer. Nell'aula del Tribunale di Como dove è in corso il processo per la strage dell'11 dicembre 2006 risuonano le parole della donna che avrebbe compiuto il quadruplice omicidio. E spunta l'odio verso Raffaella. "Mi ha sempre umiliato, mi ha sempre preso a calci in faccia. Sono una vigliacca perchè non sono mai stata capace di difendermi". Fino alla decisione di fargliela pagare e di ucciderla. "Abbiamo lottato tanto io e Raffaella. Le ho dato un colpo in testa abbastanza forte perchè quando l'ho presa è uscito tanto sangue e due schizzi hanno colpito anche me".
MARZOUK
In un biglietto scritto dal suo legale, Roberto Tropenscovino, Azouz Marzouk dice: ''Non ho mai tradito Raffaella, l'amavo troppo''. ''Il racconto della bella signora - ironizza Azouz - non merita commenti... e comunque, come e' facile immaginare, non e' mai stato il mio tipo!''. Il riferimento è alla presunta violenza sessuale subita da Rosa Bazzi per la quale il tunisino ha gia' querelato l'ex vicina di casa per calunnia.
Quotidiano.net 9 marzo 2008
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