lunedì 16 giugno 2008

Chiaiano, apertura più vicina. Inquinamento causato dal poligono, bonifica necessaria. Documento di 50 artisti: no al sito


LUIGI ROANO «Per Chiaiano attendiamo gli esiti delle perizie dei tecnici prima di disporre l’apertura». Così Guido Bertolaso - sottosegretario all’emergenza rifiuti - dopo il sopralluogo di ieri a Savignano Irpino. All’orizzonte però si profila il problema piombo, la cava ne è invasa. Ma a che punto sono le analisi per il sito che dovrebbe ospitare una discarica da 700mila tonnellate? Molto avanzate, anzi praticamente concluse. Martedì i tecnici dei comitati del fronte del no alla discarica (i periti dei comuni di Marano e Calvizzano), quelli dell’Arpac e dello stesso Bertolaso si vedranno martedì per mettere la parole fine e con ogni probabilità sarà disposta l’apertura. Perché la direzione presa e i segnali che arrivano da Chiaiano sono questi. Anche dopo l’ultimo sopralluogo di ieri mattina che ha dimostrato come la falda acquifera si trovi a oltre cento metri dallo strato di terreno dove andrebbero depositati i rifiuti. Nel frattempo sta per partire la bonifica dal piombo, visto che fino alla requisizione dell’allora commissario Gianni De Genaro la cava veniva utilizzata come poligono di tiro. La sostanza - sottolineano gli esperti - non crea problemi di inquinamento per l’acqua. Tuttavia è presente in quantità notevoli e va rimossa. Luciano Capobianco dell’Arpac spiega: «Siamo a buon punto. Martedì forniremo il nostro contributo, dati alla mano, alla discussione». Franco Ortolani, uno dei periti dei comuni, continua a sostenere «che la cava di via Cupa del Cane non è idonea per essere trasformata in discarica perché c’è pericolo di frane». Ernesto Cravero, perito dei proprietari della cava, l’Arciconfraternita della Santissima Trinità dei Pellegrini non è d’accordo e rileva: «Non ci sono problemi di impermeabilità né di frane, piuttosto non credo che il sito ce la faccia a contenere 700mila tonnellate di rifiuti». Sul punto c’è un progetto in corso che prevederebbe una serie di mezzanini sulla parte bassa della cava per far crescere la capienza del sito, stimata secondo alcuni pareri - al momento - intorno alle 400mila tonnellate. I mezzanini farebbero fare il salto in avanti verso la quantità desiderata. A Chiaiano intanto il fronte del no si organizza. Ieri 50 fra intellettuali e artisti fra cui lo scrittore Erri De Luca hanno firmato un documento contro l’apertura della discarica. Mentre ieri nel quartiere si è svolto un corteo pacifico di protesta nel corso del quale sono sati distribuite ciliege, coltura tipica del posto: «Se martedì l’esito delle analisi dovesse dire che Chiaiano è idonea a ospitare la discarica, dimostreremo con creatività perchè invece secondo noi là non si può fare». Lo dice Pietro Rinaldi, uno dei portavoce del No. «Dimostreremo che è impossibile il transito di 300 mezzi pesnati senza intasare l’area» conclude il portavoce. Situazione tesa pure sul fronte più politico. Pasquale Losa, presidente di Asìa non ci sta a passare per l’unico imputato e accusa: «Si sta cercando da parte del governo e della Regione, con gli assessori Ganapini e Velardi, di scaricare sull’azienda responsabiltià che non ha. La raccolta dei rifiuti non è mai stata un problema, lo smaltimento sì».
Il Mattino 15 giugno 2008

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