lunedì 16 giugno 2008

Rifiuti: in seicento dicono no alla cava Mastroianni














L’EMERGENZA AMBIENTALE
Al corteo di ieri presenti anche l’assessore Milani Del Gaudio e Cerreto di An e residenti di Maddaloni

SERGIO BENEDUCE Erano circa seicento i cittadini che ieri mattina hanno preso parte alla manifestazione di protesta contro l’apertura della discarica presso la cava Mastroianni, sito indicato dal Governo e situato nelle immediate vicinanze dell’invaso de Lo Uttaro. Oltre agli esponenti del comitato emergenza rifiuti, che ha organizzato l’iniziativa, hanno partecipato diverse sigle ambientaliste, il Laboratorio Sociale «Millepiani» e gli «Amici di Beppe Grillo». Il corteo è partito in piazza Parrocchia a San Nicola La Strada alle 10.30 proseguendo lungo la via Appia fino a raggiungere la cava Mastroianni, dove si è infoltito con un centinaio di manifestanti provenienti da Maddaloni. Successivamente, è stato allestito un gazebo all’interno del quale si è svolta un'assemblea dei presenti. Tra i primi ad arrivare in piazza Parrocchia il sindaco di San Nicola La Strada, Angelo Pascariello, che ha indossato la fascia tricolore. A fare capolino nel corteo anche il gonfalone del comune sannicolese. Tra gli altri rappresentanti istituzionali, il deputato dell'Italia dei Valori, Franco Barbato, l’assessore provinciale Enrico Milani e i consiglieri al comune di Caserta di An, Pio Del Gaudio e Marco Cerreto. Ieri mattina i manifestanti hanno proseguito la loro attività di sensibilizzazione nei confronti della popolazione dei quattro comuni (Caserta, San Nicola La Strada, San Marco Evangelista e Maddaloni) adiacenti la cava Mastroianni, ribadendo la necessità di bloccare la scelta del Governo, optando per una soluzione alternativa. Come già accaduto nei giorni scorsi, è stata nuovamente avanzata la possibilità di utilizzare la discarica di parco Saurino a Santa Maria La Fossa, scoperta recentemente dall’assessore regionale all’Ambiente, Walter Ganapini. Al termine del corteo, nel corso dell'assemblea tenutasi all'interno della cava Mastroianni, il sindaco di San Nicola La Strada non ha nascosto un certo disappunto per la mancata presenza dei colleghi degli altri comuni: «Non posso negare - ha detto Pascariello - di essere deluso dagli altri rappresentanti istituzionali. Avevo cercato di coinvolgere i diversi comuni della zona per combattere questa battaglia di legalità e democrazia per difendere i diritti dei cittadini. E invece mi ritrovo qui da solo. Abbiamo collaborato pure nella vicenda Lo Uttaro - ha aggiunto Pascariello - dopo l’invito al senso di responsabilità rivoltoci dal Capo dello Stato. Successivamente, però, non è stato rispettato il protocollo d'intesa sottoscritto. Non ne possiamo più, il nostro territorio ha già dato». Molto duro anche l'intervento del deputato dell'Idv, Franco Barbato: «Il caso dell’area Lo Uttaro - ha spiegato il parlamentare - è emblematico di come lo Stato può diventare illegale. Il commissariato di governo aveva detto e scritto in un protocollo d'intesa che in questa zona non ci sarebbero state più discariche, ma solo bonifiche. E invece ora, ci apprestiamo alla nascita di un nuovo sversatoio. Siamo all'assurdo». Il deputato dipietrista, poi, ha criticato duramente il decreto varato dal governo sull’emergenza rifiuti: «In questo decreto - ha detto - si muove tutto in deroga. Con la creazione della Superprocura, poi, vengono tolte le inchieste ai magistrati. La verità è che siamo in presenza di un forte intreccio tra politica e camorra. Si sta provando a coprire l'immondo banchetto cui hanno partecipato per anni bassoliniani e berlusconiani. La discarica di parco Saurino è disponibile da tempo, mettiamo lì la spazzatura. In Campania, poi, ci sono undici aree Pip, usiamole per stoccare i rifiuti. Chiediamoci come mai - ha concluso il deputato - queste soluzioni non vengano mai prese in esame».
Il Mattino 16 giugno 2008

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