martedì 11 marzo 2008

Erba: La Corte lascia alla difesa solo trenta testimoni

Si torna in aula dopodomani

“Tagliati” i familiari di Marzouk, un consulente e Giuseppe Castagna

All'origine erano 156. Dopo gli interrogatori del pubblico ministero, da sentire ne erano rimasti 119. La difesa, a sua volta, ha rinunciato ad altri 36, arrivando così a 83. La Corte d'Assise, ieri, ha ulteriormente dato un colpo di forbice alla lista dei testimoni dei legali dei coniugi Romano che ora avranno solo 30 nomi su cui contare per far traballare il castello costruito fin qui dalla Procura che sembra inattaccabile.I primi testimoni saranno in aula giovedì, e si partirà subito dalle guardie carcerarie del Bassone. Il chiaro intento della difesa è puntare sui rapporti tesi di Azouz Marzouk all'interno dell'istituto penitenziario lariano. Infatti, tra i 'superstiti' della lista, non a a caso la gran parte ruota attorno al carcere, dalla psicologa della struttura agli assistenti sociali di Rosa e Olindo, da un detenuto che potrebbe conoscere i guai di Azouz al padre spirituale del Bassone, senza dimenticarsi dell'ex direttrice - che dovrebbe riferire sul timore per le minacce ricevute dal tunisino - e della polizia penitenziaria. Gli altri testimoni saranno tre operatori sanitari, due vigili del fuoco, il vicino di casa Pietro Ramon, più un fotografo presente nella corte la sera dell'11 dicembre 2006 e Ben Brahim, senza fissa dimora nordafricano ascoltato anche dai carabinieri e che avrebbe riferito di aver visto e sentito cose utili alle indagini. La difesa chiuderà poi con i suoi consulenti, ovvero Carlo Torre e Valentina Vasino, medici legali, Oscar Candian, Nello Balossino e Nunzia Chieppa. Tra i nomi che invece sono stati depennati figurano i carabinieri di Como ed Erba - molti di loro erano già stati sentiti dal pubblico ministero - Giuseppe Castagna (fratello di Pietro, già testimone in aula), i parenti di Azouz Marzouk e Sarah Gino, medico legale esperto di genetica consulente del trio difensivo composto dai legali Enzo Pacia, Fabio Schembri e Luisa Bordeaux. «Non è detto però che siano solo trenta - ribatte lo stesso avvocato Fabio Schembri - Può essere che possano essere integrati nuovi testimoni in futuro». Non è da escludere nemmeno che gli stessi imputati possano rilasciare nuove dichiarazioni spontanee. Ieri, tra l'altro e per la prima volta dall'inizio del processo, i coniugi Romano non erano presenti in aula. «La scelta di non partecipare era già stata fatta dalla signora Bazzi nell'ultima udienza quando lasciò l'aula - conclude il legale - Il signor Romano sapeva che in questa udienza ci sarebbero stati audio di ulteriori dichiarazioni della signora e ha deciso di non venire. Da giovedì, però, torneranno in aula».Calendario aggiornatoLa Corte d'Assise ha anche aggiornato il calendario delle udienze. Alle rimanenti sei ne sono state aggiunte 12. L'ultima delle quali fissata il 28 di maggio. Data in cui si spera possa arrivare la sentenza per la strage di Erba.

Mauro Peverelli-Corriere di Como

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