«Olindo e Rosa in aula' Decideranno loro come sempre. Ma francamente tendo a escluderlo». Si sbilancia l'avvocato del collegio difensivo, Luisa Bordeaux, alla vigilia dell'undicesima udienza del processo per la strage di Erba che ripartirà domani dopo una settimana di stop.Lunedì scorso, infatti, i due imputati chiesero di lasciare la Corte d'Assise del palagiustizia di Como dopo le dichiarazioni spontanee di Rosa Bazzi e prima - soprattutto - degli audio delle confessioni dei due coniugi davanti ai pubblici ministeri. Domani, in aula, il pm Massimo Astori manderà nuove voci degli imputati. Si sentirà per intero l'interrogatorio che Rosa e Olindo fecero davanti al giudice per le indagini preliminari di Como, Nicoletta Cremona due giorni dopo la confessione in cella. Ma non solo: verrà mandata in onda anche una nuova confessione di Rosa, fatta nel giugno del 2007 al Bassone davanti al magistrato. Molto simile, per non dire identica, a quella di gennaio. Motivi questi che potrebbero convincere la coppia - nuovamente - a disertare l'aula. «Non credo che Rosa e Olindo saranno in aula domani - conferma la Bordeaux - I motivi sono gli stessi della scorsa settimana. Da giovedì prossimo, invece, i Romano torneranno a seguire il processo in Corte d'Assise».Domani, dunque, si riparte dopo una settimana molto travagliata. Più fuori che all'interno dell'aula di Como a dire il vero. Con gli audio delle confessioni di Rosa Bazzi ed Olindo Romani, trasmessi dal pm Astori durante l'udienza scorsa, per poi passare dal video shock a Matrix di una Rosa che piange ed ammette la strage di Erba, per concludere con la fiction dei Ris su Canale 5, molto realistica da sembrare quasi vera, che non ha mancato di sollevare polemiche. L'udienza di lunedì sarà anche l'ultima nella quale prenderà la parola l'accusa. Da quella successiva - che, come detto, sarà giovedì 13 marzo - toccherà alla difesa. Che, così stando le cose, dovrà cercare di rimediare ai punti saldi già portati in aula da un decisissimo Astori. I legali di Olindo e Rosa, che li hanno incontrati nei giorni scorsi, dovranno tirare fuori il meglio dei loro testimoni - un'ottantina quelli che saranno ammessi in aula - per tentare di ribaltare le conclusioni della Procura. Il collegio di difesa si dice certo di riuscirci. La battaglia durerà per tutto il mese. «Abbiamo già un'idea dell'ordine con cui chiameremo i nostri testimoni - commenta al riguardo l'avvocato Fabio Schembri - Di certo non inizieremo già da giovedì con testi per così dire 'importanti'. In parte seguiremo la lista già presentata, ma rinunceremo anche a molti nominativi inseriti». Sempre sul fronte della difesa è da segnalare che il perito Carlo Torre avrebbe già consegnato agli avvocati dei Romano una prima bozza della sua relazione. Il medico legale starebbe lavorando sull'arma del delitto e, più in generale, sulle tracce ematiche e sulla ricostruzione di quanto avvenuto all'interno della palazzina di via Diaz.
Marco Romualdi Corriere di Como 9 marzo 2008
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