sabato 8 marzo 2008

Strage di Erba:Polemica sulla fiction dei Ris

Polemica sulla fiction dei Ris


Strage di Erba. L'esperto di media Fausto Colombo: «Così si interferisce con un processo in corso»


Avvocati delle parti divisi sulla rispondenza della trama alla realtà


Nomi e luoghi diversi. Un'altra strada e qualche dettaglio sfumato nel canovaccio. Nulla di più. Il resto è stato realmente, drammaticamente, identico. È andata in onda giovedì sera su Canale 5 la puntata della fiction Ris 4 Delitti Imperfetti ispirata alla strage di via Diaz, a Erba. Per la seconda volta (dopo la docufiction dello scorso giugno andata in onda nel corso del programma Matrix sempre su Canale 5, ndr) sia pure nella distorsione naturale di una rappresentazione, è stato possibile partecipare ai fatti dell'11 dicembre 2006.«Hanno ricostruito perfettamente la vicenda e confermato che non ci sono dubbi, sono stati Olindo e Rosa», ha commentato Roberto Tropenscovino, avvocato di Azouz Marzouk. «Più che di fiction parlerei di reality - aggiunge - una ricostruzione ben fatta. Tra l'altro nella realtà vi è un numero ancora maggiore di prove».Tropenscovino non ha dubbi. «Come aveva detto l'ottimo avvocato Pietro Troiano (il primo difensore dei coniugi Romano, ndr) le prove acquisite e le confessioni erano tali da determinare un rito abbreviato subordinato a una perizia psichiatrica. Invece così, in caso di condanna - continua - gli imputati non potranno avere i benefici, credo che otterranno il massimo della pena». Lunedì una nuova udienza. «Si è chiusa la fase in cui abbiamo dimostrato le responsabilità - aggiunge il legale- vediamo quanto saranno bravi i difensori dei Romano a dimostrarne l'innocenza. Ho da tempo il sentore che la difesa chiederà una perizia psichiatrica. Già da settembre ho allertato il nostro perito di parte, il criminologo Francesco Bruno. Gli imputati non sono pazzi ma degli assassini determinati».Manuel Gabrielli, legale dell'unico sopravvissuto alla strage, Mario Frigerio, non ha seguito la fiction. «Non mi interessava - spiega - questo è un processo mediatico, è vero, ma credo che la realtà delle cose dovrebbe avere il suo corso in aula e non in tv». Ora sfileranno i testimoni della difesa. «Credo che i legali dei signori Romano - aggiunge Gabrielli - tireranno fuori le unghie e ogni possibile carta per smontare la ricostruzione della Procura che per me è precisa e inconfutabile». Poco interesse alla fiction anche per Francesco Tagliabue, legale della famiglia Castagna. «Credo che sia un po' presto - ha detto - per realizzare una trasposizione televisiva. Avrebbero dovuto aspettare che tutto fosse accertato in via definitiva anche se, per me, ogni cosa è chiara». In vista della prossima settimana Tagliabue non ha grosse attese. «Molti dei testimoni della difesa sono già stati sentiti - dice - e non credo aggiungeranno molto. Vediamo cosa diranno i pochi che non conosciamo e i consulenti».«Non l'ho vista ma credo non fosse il caso di mandarla in onda durante il processo», così Fabio Schembri uno dei legali del pool difensivo di Olindo e Rosa. «Non conosco la trama della fiction - precisa - ma posso dire che i Ris hanno evidenziato che sulla scena del crimine non vi sono tracce biologiche o ematiche dei coniugi. Inoltre in casa dei Romano non sono state trovate tracce delle vittime». In vista di lunedì Schembri è sibillino. «Sentiremo i testi della difesa. Posso dire che quelli che hanno parlato fino a ora hanno offerto spunti utili».Piaciuta, o meno, la fiction ha creato dibattito e confronto. Il capo degli sceneggiatori di Ris 4 Delitti Imperfetti, Massimo Martella, spiega la scelta di lavorare a stretto giro di cronaca. «Abbiamo scritto la sceneggiatura un mese dopo la confessione - dice - e ci siamo basati sul materiale raccolto fino a quel momento. Poi abbiamo cercato di prendere le distanze dall'originale, ovviamente ci interessava valorizzare il punto di vista dei Ris». Inevitabili, però, alcune valutazioni di opportunità sulla scelta. «È vero - conclude - ma il nostro produttore ha creduto fortemente nel progetto. In genere non scegliamo i grandi casi di cronaca, ma questo episodio è stato emblematico per la sua drammaticità e perché avvenuto, come pare, per liti tra vicini di casa».
Corriere di Como Davide Cantoni

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