La rigorosa dimostrazione scientifica circa l'impossibilità di entrare e uscire dalla villetta di Garlasco senza sporcarsi le scarpe, come documentano due foto. Il dna di Chiara sui pedali della bicicletta di Alberto Stasi, dovuto a materiale organico della vittima pestato in precedenza. Bicicletta che risulterebbe addirittura ripulita in epoca successiva all'omicidio. E le tracce sul dispenser del portasapone in bagno dove, spiega il consulente, l'assassino si è lavato per cancellare le evidenze organiche: è stato rilevato solo il dna della vittima e due impronte digitali di Alberto Stasi che avrebbe ripulito quelle di Chiara non riuscendo però a cancellare il suo dna. Sono queste le conclusioni più importanti del consulente della difesa della famiglia Poggi, Marzio Capra, sul delitto di Garlasco, che attribuiscono ogni responsabilità dell'omicidio all'unico indagato Alberto Stasi. La consulenza è stata depositata stamattina all'ufficio del gup di Vigevano, che il 24 febbraio deciderà se rinviare a giudizio o prosciogliere Alberto. Consegnata anche una nuova consulenza sul suo computer nella quale si rileva, come già evidenziato dai ris, l'assenza di attività del pc il giorno del delitto tra le 10.37 e le 11.58, e l'uso di due chiavette usb una di Chiara e una mai ritrovata.
PAVIA: OMICIDIO GARLASCO, ALBERTO HA LAVATO LA SUA BICI MA LE SCARPE LO INCASTRANO
(Adnkronos) - Il consulente Capra sottolinea inoltre come sia impossibile per Alberto calpestare il pavimento della villetta senza sporcarsi minimamente le scarpe. Capra ''non ha dubbi nell'escludere che l'indagato Alberto Stasi indossasse effettivamente le scarpe Lacoste'' che lo studente ha consegnato ai carabinieri al termine del primo interrogatorio. Elementi che insieme alle impronte di Alberto miste al Dna di Chiara trovate sull'erogatore del sapone liquido in bagno ''incastrano per l'accusa l'unico indagato''. Ci sono solo le impronte di Alberto Stasi e dei famigliari della vittima nella villetta di via Pascoli. Un indizio che esclude la presenza di estranei e che finisce, secondo l'accusa, per aggravare la posizione del 25enne. La consulenza di Capra abbraccia le conclusioni del Ris e dell'accusa e ritiene Alberto colpevole al di la' di ogni dubbio. Il 24 febbraio e' attesa l'udienza preliminare per stabilire se l'ex fidanzato dovra' rispondere dell'omicidio dell'ex fidanzata. Insieme alla consulenza scientifica e' stata depositata una consulenza tecnica sul computer dell'unico indagato. L'ingegnere informatico Paolo Reale arriva alla conclusione che mentre Chiara moriva sotto i colpi del killer, Alberto non lavorava alla sua tesi di laurea, come sempre sostenuto dall'ex fidanzato. (Afe/Opr/Adnkronos)
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