Garlasco Lavata la bicicletta con il sangue di Chiara, così la perizia
smonta l'alibi di Alberto.
Due parole nel PC di Alberto. Le avrebbe «salvate», ma la sera prima del delitto
MILANO — Due parole per smontare l'alibi di Alberto Stasi: sono «Garbarino» e «inerentemente». Le loro tracce nel suo computer dimostrerebbero che lui — unico indagato per l'omicidio della fidanzata Chiara Poggi il 13 agosto 2007 — ha mentito dicendo che passò la mattina del delitto a scrivere quattro pagine della sua tesi di laurea. «Garbarino» è il nome del professore relatore della sua tesi, «inerentemente», invece, è un avverbio che Alberto ha usato più volte nella stesura di quelle ultime quattro pagine. Il fatto è che l'allora laureando ordinò al suo programma di scrittura (Word2003) di non segnalare i due termini come un errore ogni volta che li digitava ma di inserirle nel suo dizionario personalizzato. Il programma eseguì e di quell'operazione sono rimaste le tracce. «Inerentemente» fu inserito nel dizionario alle 23.34 del 12 agosto e «Garbarino» poco prima.
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