Helmuth Mair, 45 anni, di Chiampo, arrestato dai carabinieri
Molestie a 20 ragazzini e anche a una bimba?
IL CASO. Sarà interrogato domani in carcere l'altoatesino di Chiampo arrestato dai Cc
Gli inquirenti vogliono far luce su un inquietante episodio
Un nuovo caso di pesanti molestie su minorenni. È quello che stanno cercando di chiarire i carabinieri che venerdì mattina hanno ammanettato l'altoatesino Helmuth Mair, 45 anni, originario di Bressanone (Bolzano), ma residente a Chiampo in via Bellini 26. È accusato di fabbricazione e detenzione di materiale pedopornografico oltre che di prostituzione minorile e di violenza sessuale nei confronti di una ventina di ragazzi fra i 13 e i 18 anni. Le vittime sarebbero perlopiù di origine extracomunitaria, residenti fra Chiampo, Arzignano e Montecchio Maggiore.
Mair, difeso dall'avv. Paolo Mele senior, sarà interrogato domattina in carcere al S. Pio X e potrà chiarire la sua posizione, che appare al momento compromessa anche in virtù della precedente condanna a 6 anni di reclusione comminata dal tribunale di Bolzano per reati analoghi.
Ora i carabinieri della compagnia di Valdagno vogliono cercare di far luce su un altro caso, che vedrebbe vittima una bambina di due anni e mezzo, figlia di una famiglia nomade. I militari del capitano Andrea Massari, coordinati dalla direzione distrettuale antimafia di Venezia con il pm Carlo Nordio e dalla procura vicentina con il pm Claudia Dal Martello, hanno appurato nel corso delle indagini che Mair sarebbe rimasto chiuso in una roulotte in un campo nomadi della provincia con la bambina, e che vi sarebbe rimasto a lungo. I genitori della piccola, quando lo hanno scoperto, si sono rivolti ai militari per avere chiarezza. Gli accertamenti sono in corso.
E le indagini proseguono anche per chiarire se Mair ha adescato anche altri ragazzi. Il suo metodo, scoperto dai militari che hanno iniziato a pedinarlo nel novembre scorso dopo che in un controllo casuale era stato trovato in macchina con un quattordicenne in una stradina di Nogarole, era articolato. Incontrava e conosceva le sue vittime frequentando biblioteche, oratori, piazze e stazioni ferroviarie. Faceva loro dei regali e quindi riusciva ad ottenere la loro fiducia li portava in luoghi appartati - boschi o garage sotterranei deserti - per avere con loro dei rapporti sessuali. Secondo l'accusa, a pagamento: dava loro qualche decina di euro, ed è per questo che gli viene contestata la prostituzione minorile.
Non solo: il bolzanino pedofilo è accusato di aver scattato svariate foto alle sue vittime, che conservava in casa nel suo computer, che i carabinieri hanno sequestrato assieme e a due macchinette fotografiche. Oltretutto, donava ai giovanissimi delle pen-drive o altri supporti informatici. Chiedeva ai ragazzi di scattarsi delle foto nudi o in pose oscene, di riversarle nelle pennette e di consegnargliele. Avrebbe pagato 10 euro a scatto.
Questi dettagli sono emersi dai racconti delle vittime, contattate dai carabinieri dopo che erano state viste incontrarsi con l'adulto.
Il quale, ora, dovrà cercare di difendersi e fornire una versione credibile agli inquirenti. Rischia una lunga carcerazione e una pena dura, visti i precedenti specifici.
Il timore è che ci siano altri ragazzini contattati da Helmuth Mair, magari prima che entrasse nel mirino dei carabinieri valdagnesi. Era venuto ad abitare a Chiampo nel novembre 2006, dopo essere tornato in libertà (con l'indulto). Per un periodo, aveva frequentato come da disposizioni un'associazione di volontariato, poi aveva cessato gli incontri. Quante sono le sue vittime? D. N.
Il giornale di Vicenza 8 febbraio 2009
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