sabato 7 febbraio 2009

Perugia,Meredith: Udienza 6 febbraio 2009. Tutti gli articoli

Raffaele Sollecito:
«Sono vittima di un errore» 07 febbraio 2009

Il ragazzo in aula racconta il suo rapporto con Amanda e il ritrovamento del corpo di Mez

Raffaele Sollecito dice di ritenersi «vittima di un errore giudiziario» e di avere abbracciato Amanda Knox «perché aveva freddo ed era sconvolta». Il padre della giovane americana, Curt, è convinto che «cominciano a uscire» le prove dell’innocenza della figlia. Intanto per quasi dieci ore i primi testimoni d’accusa ricostruiscono, tra conferme e qualche incertezza, le prime fasi dell’indagine sull’omicidio di Meredith Kercher per il quale vengono processati Sollecito e la Knox.

Una giornata che si chiude con l’abbraccio commosso tra i due giovani e i loro parenti. Tra Sollecito e Mara, la seconda moglie del padre, e con lo zio Giuseppe ieri in aula. Poco lontano Amanda Knox stringe il padre Curt che poi rivela: «L’ho invitata a essere forte. Ci siamo detti che ci vogliamo bene. Prima finisce e meglio è - sottolinea Curt Knox - ma anche se ci vorrà più tempo non importa. Voglio solo che lei venga dichiarata estranea a tutto perché non ha fatto niente».

Eppure l’udienza si era aperta con la decisione della Corte di acquisire agli atti il memoriale scritto dalla studentessa di Seattle dopo essere stata arrestata e nel quale ammetteva in qualche modo di essere presente sulla scena del delitto. Sono poi gli agenti della polizia postale a ricostruire i momenti in cui venne trovato il corpo di Mez. Spiegano di essere arrivati in via della Pergola verso le 12.30 del 2 novembre del 2007 trovando gli imputati «abbracciati», in attesa dei carabinieri avvertiti - secondo la loro versione - dopo avere trovato la porta di casa aperta ed avere pensato a un furto. Gli investigatori riferiscono però che le chiamate al 112 - in base agli accertamenti svolti poi - giunsero pochi minuti prima delle 13. Secondo l’ispettore Michele Battistelli, inoltre, i vetri della finestra trovata rotta erano sopra ai vestiti in terra, con il sasso in un angolo sotto al davanzale. Con i pc portatili e una telecamera ancora al loro posto in casa. Niente che facesse pensare a un furto secondo Battistelli che esclude poi categoricamente di essere entrato nella camera, chiusa a chiave, dove venne trovato il corpo di Meredith. Punto sul quale però è contraddetto da due dei giovani, l’amica di una coinquilina italiana di Meredith e Amanda e il suo fidanzato, sentiti nel pomeriggio. In base alla loro versione l’ispettore entrò nella stanza e così la Corte, su richiesta dei pm, dispone un confronto, fissato per oggi, tra il poliziotto e i giovani. Tra i particolari riferiti da questi ultimi quello di avere appreso poco dopo il ritrovamento del corpo che Mez era stata ferita mortalmente alla gola e aveva probabilmente lottato con il suo aggressore.


«Sono estraneo a tutto questo. Non c’entro niente. Non sono un violento e non sono capace di fare del male nemmeno a una mosca», ripete il giovane pugliese prendendo la parola per una dichiarazione spontanea. Sollecito - spiegano i suoi difensori Giulia Bongiorno e Luca Maori - d’ora in poi vuole replicare su tutto «perché ogni ricostruzione sia corretta». Così nel pomeriggio prende ancora la parola per rivendicare di avere chiamato lui i carabinieri e di avere cercato di aprire la porta della camera di Mez. Spiega i ripetuti abbracci con Amanda e tra i due scatta un sorriso. «Volevo rassicurarla. Avevo premura per lei - afferma Raffaele - e questo per me è normale».

Anche la Knox annuncia, attraverso i suoi legali, di voler parlare ma poi non lo fa. Prenderà la parola forse domani quando testimonieranno anche una delle coinquiline italiane e il fidanzato di Meredith.

ANSA 6 FEBBRAIO 2009

Udienza per l'omicidio Kercher oggi riprende col confronto tra polizia postale e testi
L'udienza di ieri è stata sospesa dopo che la Corte ha disposto un confronto per chiarire se era stato reso subito noto come Meredith era morta


La questione non è di poco conto, perchè potrebbe far cadere uno degli indizi a carico di Amanda Knox che viene accusata di aver riferito alle amiche come l'inglese era stata uccisa cosa che solo chi aveva partecipato al delitto poteva, secondo l'accusa, sapere.
Ma ieri i tre giovani, sentiti nel pomeriggio nel processo a Raffaele Sollecito e Amanda Knox per l'omicidio di Meredith Kercher, hanno detto di avere saputo che Meredith Kercher era stata uccisa con una coltellata al collo mentre si trovavano ancora davanti all'appartamento di via della Pergola .
Il fidanzato dell'amica di una delle inquiline italiane, ha sostenuto di aver appreso dai soccorritori del taglio alla gola e che Mez si era difesa. Particolari riferiti ai due imputati mentre si recavano in questura per essere interrogati.
Un particolare confermato dalla fidanzata del giovane. "Quando è arrivata l'ambulanza - ha detto - uno è entrato in casa e quando è uscito non parlava con noi e comunque lo faceva molto piano. Tanto che ho capito come era morta Mez leggendolo sulle sue labbra".

TAM TAM 6 FEBBRAIO 2009


Meredith: disposto confronto testimoni-ispettore Polpost


(ANSA)-PERUGIA 6 FEB- Disposto un confronto tra due testi e l'ispettore della Polpost giunto nella casa di via della Pergola, quando fu trovato il corpo di Meredith. Il confronto si svolgera' domattina quando l'udienza riprendera' con la deposizione di altri quattro testimoni, e riguardera' l'accesso o meno dell'agente nella camera dove fu trovato il cadavere. L'investigatore ha oggi 'escluso categoricamente' di essere entrato nella camera dove venne trovata morta Mez, mentre uno dei due testimoni afferma il contrario.Hanno detto di avere saputo che Meredith Kercher era stata uccisa con una coltellata al collo mentre si trovavano ancora davanti all'appartamento di via della Pergola i tre giovani sentiti oggi pomeriggio nel processo a Raffaele Sollecito e Amanda Knox per l'omicidio di Meredith Kercher. Luca Altieri, fidanzato dell'amica di una delle inquiline italiane, ha sostenuto dai soccorritori del taglio alla gola e che Mez si era difesa. Particolari riferiti ai due imputati mentre si recavano in questura per essere interrogati. Un particolare confermato dalla fidanzata del giovane, Paola Grande. 'Quando e' arrivata l'ambulanza - ha detto - uno e' entrato in casa e quando e' uscito non parlava con noi e comunque lo faceva molto piano. Tanto che ho capito come era morta Mez leggendolo sulle sue labbra'. (ANSA).

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