Senza casa, dorme all'obitorio
Teramo, donna aspetta una casa popolare
Iside Sciampacone vive da tre anni in un'automobile. La donna, originaria di Teramo, è disoccupata da quattro anni e aspetta un alloggio popolare da 24 mesi. Il Comune le ha risposto che non le spetta, perché non ha figli. "Ho domito anche nell'obitorio dell'ospedale, almeno ho passato una notte al caldo", ha raccontato la donna, malata di diabete, in un'intervista. Il sindacato teramano: "Stiamo valutando di darle un alloggio provvisorio".
La triste storia di Iside è stata raccolta in una lunga intervista sul quotidiano abruzzese Il Centro. "Il primo anno, dei tre senza casa, vivevo in un furgone, ma poi i vandali me l’hanno distrutto. Ma d’inverno in auto fa freddo, allora cerco di arragiarmi. Sono arrivata a dormire dentro la camera mortuaria. Ma dato che di notte è chiusa, se fa troppo freddo, mi riparo nel pronto soccorso. Per mangiare mi accontento di quello che posso permettermi: ci sono alcune persone che mi aiutano dandomi qualche soldo o facendomi lavare".La donna teramana ha avuto un passato tribolato, che l’ha portata a interrompere i rapporti con la famiglia. "Sono senza lavoro da quattro anni - ha raccontato - e da un paio ho chiesto una casa popolare, ma mi dicono che non mi spetta perchè non ho figli. Devo vivere in un’auto che non è nemmeno mia. Il fatto di non avere una residenza rende praticamente impossibile trovarmi un lavoro".Iside è preoccupata perchè adesso ha scoperto di avere il diabete e non si può curare. Ora spera che il Comune le dia un sussidio, anche minimo, per sopravvivere. "A dire il vero tempo fa ho chiesto anche che mi pagassero un ricovero, anche momentaneo, ma il Comune mi disse di no - ha precisato la donna - non so proprio più che fare, sono disperata".Antonio Di Berardo, segretario del Sicet Cisl di Teramo, sta gestendo il caso. "Per Iside Sciampacone il Comune ha mandato una lettera in cui chiede la documentazione per accedere all’alloggio provvisorio - ha detto al quotidiano abruzzese -. Speriamo che questa pratica vada a buon fine, così come per quella di Fulgenzi, a cui sono state fatte promesse non mantenute. Siamo disponibili a un tavolo di confronto con le istituzioni, dal Comune al prefetto, per arrivare all’assegnazione in entrambi i casi".
TG COM 26 GENNAIO 2009
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