sabato 12 gennaio 2008

Strage di Erba, summit sul processo

Si valuta l'assalto di pubblico, tv e giornali

Tutti attorno a un tavolo per decidere cosa fare. E quali misure adottare per 'arginare' quello che si preannuncia come un vero e proprio assalto mediatico delle testate giornalistiche di tutta Italia.A quasi due settimane dal via del processo per la strage di Erba, fissato per martedì 29 gennaio in Tribunale a Como, in città è già alta la febbre per l'evento. Un autentico processo dell'anno per Como e non solo, viste le decine di richieste di accredito dei giornalisti già arrivate alla cancelleria del Palazzo di Giustizia. Ma mai prima d'ora un comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica si era riunito appositamente per mettere a punto gli aspetti organizzativi di un'udienza penale. È accaduto ieri.Il rappresentante del governo, Sante Frantellizzi, ha convocato in Prefettura il presidente del Tribunale, Pietro Giuffrida e il procuratore, Alessandro Maria Lodolini.Ma anche il questore, Massimo Mazza e i comandanti provinciali dei carabinieri, Luciano Guglielmi, della finanza, Rodolfo Mecarelli e altri rappresentanti delle forze dell'ordine, tra cui la polizia locale. E poi anche l'assessore comunale Fulvio Caradonna. Ordine del giorno: cosa fare per 'limitare' pubblico e giornalisti' Una domanda dalla risposta difficile e per rispondere alla quale il comitato si è dato qualche altro giorno di tempo. Una nuova riunione è fissata per mercoledì 16 gennaio per mettere a punti alcuni aspetti pratici: se allestire, e dove, una sala stampa e un maxi-schermo nell'atrio del Palazzo di Giustizia e quali persone fare entrare in aula.Tutto da pianificare per non rimanere impreparati al via del dibattimento che dovrebbe durare un paio di mesi, forse tre: orientativamente, da fine gennaio a metà aprile.La pressione dei media potrebbe essere forte a ogni udienza. Sicuramente nelle prime e in quella conclusiva il picco sarà massimo, ma difficilmente inviati e tv di tutta Italia lasceranno scivolare via le udienze per così dire intermedie. Sul processo che si avvicina a grandi passi pesa anche l'incognita del presidente della Corte di Assise di Como, Alessandro Bianchi. Finora, infatti, Bianchi non ha ricevuto alcuna comunicazione dal Csm e non sa quindi se potrà restare, come appare probabile, al suo posto. La comunicazione del prolungamento del mandato, abbastanza scontata in casi simili, dovrebbe arrivare nei prossimi giorni anche se l'incertezza regna sovrana. Bianchi rimane in attesa e intanto si organizza pure lui a 'fronteggiare' flash e telecamere. Nell'aula dell'Assise, comunque, sarà ammessa soltanto una tv. Questa riprenderà le varie fasi del processo, se ci sarà l'autorizzazione della Corte, sin dal primo giorno, con l'obbligo di 'girare' a tutte le altre emittenti le immagini di quanto avviene, con le varie testimonianze di imputati e testimoni.

Marco Romualdi Corriere di Como 12 gennaio 2008

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