venerdì 18 gennaio 2008

Strage di Erba, il giallo della Bibbia di Olindo

Gennaio 18, 2008

VERSO IL PROCESSO / Cresce l’attesa per il dibattimento che inizierà il 29 gennaio. Etv trasmetterà tutte le udienze

Negli appunti dell’ex netturbino parole di autoaccusa, ma anche insinuazioni

Una Bibbia-diario. Dove mettere riflessioni e appunti. E dove scrivere, a margine del testo originale, ampie ammissioni di colpevolezza.La più esplicita: «Accogli nel tuo regno il piccolo Youssef, sua mamma, la nonna e Valeria a cui noi abbiamo tolto il dono della vita». Riferimento esplicito alla mattanza di via Diaz e alla moglie Rosa, sempre rinchiusa al Bassone, sezione femminile. Non una sola ammissione, bensì diverse, da quanto si è potuto apprendere. Un’altra: «Concedi la pace a noi umili peccatori». Non proprie confessioni, ma chiamate in causa. Con riferimenti anche non diretti alla strage di Erba della quale tra qualche giorno sarà in Corte di Assise a Como per rispondere - assieme alla moglie Rosa Bazzi - di quell’orrore senza fine.È questa la novità delle ultime ore che infiamma ancora di più un clima già rovente in vista dell’inizio del dibattimento. Non solo, la Bibbia trasformata in diario personale con appunti e annotazioni. Ma nel fascicolo del pm Massimo Astori - che ha svolto una integrazione di inchiesta per arrivare pronto all’aula - compare anche il libro del Papa.Anch’esso con la scrittura di Olindo Romano ai margini del testo di Ratzinger. Religioso, credente, quello che per la procura sarebbe uno dei ‘mostri’ della porta accanto si apre a insospettate confessioni a metà tra la fede e il sacro. Tutto sui diari che la procura ha deciso di acquisire dopo il ritrovamento di una lettera con tanti segni strani (usata spesso dai detenuti per comunicare) all’interno della cella di Olindo. Da lì il via agli accertamenti e la scoperta di questi libri, ora sequestrati e inseriti nel fascicolo processuale del pm Massimo Astori, chiamato in aula a rappresentare l’accusa contro i coniugi Romano. Il diario di ‘Olly’, così come lui spesso si firma, è anche altro. Dolci riflessioni per la sua Rosa che «gli manca tanto e la ama». E poi riflessioni anche su chi e come li ha portati in quelle condizioni.Olindo scrive (la calligrafia è la sua senza dubbio) che «abbiamo fatto il loro gioco nella nostra ingenuità, ma non è finita», con riferimento ai magistrati che dopo averli portati in carcere hanno raccolto le loro dettagliate confessioni due giorni dopo. Riflessioni e dubbi. Come, ad esempio, chi ha messo sulla sua Seat Arosa la prova del sangue di Valeria Cherubini, una delle più schiaccianti contro di lui e la consorte: «La mia auto è sempre aperta. Potrebbe averlo fatto chiunque».I diari di Olindo, saltati fuori a pochi giorni dal dibattimento, non sembrano turbare i sonni di Fabio Schembri, uno dei legali della coppia di coniugi che in aula andrà con una accusa da ergastolo anche se loro hanno ritrattato ogni cosa.«Sono appunti e prendo atto che la procura ha deciso di acquisirli per portarli in processo - spiega il legale milanese - ma la ritengo una cosa neutra e senza alcun vantaggio né per noi né per l’accusa. Io piuttosto mi sto concentrando su altri punti che cercherò di far passare nel dibattimento. Un aspetto che intendo approfondire è perché abbiano confessato dopo il fermo».
Marco Romualdi
Il Corriere di Como 18 gennaio 2008

Nessun commento:

VIAGGI

Partenza:
Camere:
Adulti:
Ritorno: