domenica 27 gennaio 2008

Strage di Erba: Olindo e Rosa ci saranno?

L'aula è pronta. I protagonisti del processo dell'anno pure. Ma non si sa ancora se i due imputati, Rosa e Olindo, saranno in aula. A tener banco è proprio la questione su chi, martedì mattina, alle ore 9, sarà effettivamente presente al piano terra del Tribunale di Como, di fronte alla Corte d'Assise composta da sei giudici popolari - tutte donne - e due togati, il presidente Alessandro Bianchi e il magistrato a latere Luisa Lo Gatto.L'avvocato dei coniugi Romano, imputati per la strage di via Diaz dell'11 dicembre del 2006, non cancella gli ultimi dubbi nemmeno quando al via del processo mancano appena due giorni.«Ancora non so dire con certezza se Olindo Romano e Rosa Bazzi saranno in aula - dice il legale, Fabio Schembri, che con la collega Luisa Bordeaux difenderà i due imputati dalle accuse portate dal pubblico ministero Massimo Astori - Dipenderà solo da loro. Hanno il diritto di assistere al dibattimento, ma non abbiamo ancora affrontato l'argomento. Lo faremo solo nelle prossime ore. Se poi dovessi dire io quello che mi auguro, spero che vengano in aula sia Olindo sia Rosa».Al momento non sembra però esclusa l'ipotesi di una loro assenza, soprattutto per quanto riguarda la donna. Il dubbio verrà sciolto solo oggi, forse addirittura domani mattina, a meno di 24 ore dal suono della campanella. Fanno discutere intanto le dichiarazioni proprio dell'avvocato Schembri riportate da La Stampa, in cui il legale lasciava intendere di valutare l'ipotesi di chiedere il trasferimento del processo. Netta, al riguardo, la replica. «Noi intendiamo fare il processo a Como - dice l'avvocato - Mi riferivo solo ad una possibilità che ci viene offerta dal Codice, che tuttavia non posso valutare ora, prima ancora dell'inizio. Ribadisco, vogliamo il giudice naturale, se poi dovessero verificarsi condizioni ambientali particolari valuteremo altre strade». Chi senza dubbio sarà in aula è invece il marito di Raffaella Castagna, Azouz Marzouk, in carcere a Vigevano con l'accusa di spaccio di droga. Il tunisino dovrebbe stare in una delle due celle dell'aula, ma il suo legale Roberto Tropenscovino rifiuta categoricamente questa ipotesi. «Decideranno il presidente Bianchi e il pm, ma questa decisione dipende dalla pericolosità e dalla tipologia del reato, e credo dunque che il mio assistito debba sedere al mio fianco». Tropenscovino elogia poi il pm Astori. «Voglio fargli i complimenti - dice - In una simile situazione mediatica, con un processo di una tale rilevanza nazionale, ha lavorato duro senza mai apparire e senza rilasciare dichiarazioni. Non è una situazione scontata. Avrebbe potuto fare ciò che voleva, invece ha mantenuto un profilo basso e di questo bisogna dargliene atto».Presente in aula Carlo Castagna, che nella mattanza ha perso moglie (Paola Galli), figlia (Raffaella) e nipotino (Youssef). Indecisi invece i due figli, Pietro e Giuseppe. «Sono spaventati dall'assedio mediatico - dice il legale della famiglia, Francesco Tagliabue - Dipenderà solo da questo. Il papà ci sarà sicuramente, mentre i figli se non saranno in aula sarà solo per evitare gli assalti dei giornalisti».Non da ultimo, l'uomo chiave del processo: il testimone e principale accusatore di Olindo Romano, Mario Frigerio. Il primo giorno non dovrebbe esserci, sempre per evitare televisioni e taccuini. «Io so com'è andata», si limita a dire al suo avvocato, Manuel Gabrielli. Aggiungendo poi una drammatica domanda: «Vero che gli daranno l'ergastolo'».
Corriere di Como 27 gennaio 2008 Mauro Peverelli

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