lunedì 28 gennaio 2008

Processo, la difesa di Olindo Romano smonta i ricordi del teste sopravvissuto

Secondo Mario Frigerio il killer della mattanza aveva gli occhi neri o nocciola, ma l'imputato li ha verdi. Il teste parla poi di un assassino alto, mentre Romano arriva all'uno e 70. Parte da qui il processo mediatico

COMO, 28 gennaio 2008 - DI CHE COLORE sono gli occhi di Olindo Romano? Verdi. La difesa del netturbino di Erba e della moglie Angela Rosa Bazzi prepara l’attacco, la scalata alla montagna delle accuse. Già si prefigura quello che sarà uno dei leitmotiv del processone epocale, spettacolare, mediatico che si aprirà domani mattina davanti alla Corte d'Assise di Como: Olindo Romano contro Mario Frigerio.

La testimonianza di Frigerio, il vicino del piano di sopra, l’unico sopravvissuto alla mattanza, è uno dei cardini dell'accusa nel processo per la strage di Erba. Occhi verdi ha dunque Olindo. In un primo tempo Frigerio attribuisce al suo feritore occhi nerissimi, poi il colore diventa nocciola. In aula si parlerà molto degli occhi di Olindo Romano. E non solo. L’uomo che Frigerio vede affacciarsi sulla soglia dell'appartamento di Raffaella Castagna ha carnagione olivastra, inconciliabile con quella del quasi terreo Olindo.
L’aggressore è più alto di Frigerio, lo sovrasta di una spanna che varia dai sei ai dieci centimetri. Olindo si alza dal suolo con una statura napoleonica che non arriva al metro e 70, inferiore a quella di Frigerio. Ma il 26 dicembre del 2006 Mario Frigerio, la gola trapassata dalle coltellate, miracolosamente salvo per una malformazione congenita della carotide, la voce ridotta a un sussurro, è nitidamente preciso.
LA SERA dell'11 dicembre lui e la moglie Valeria Cherubini hanno sentito urla innaturali dall’alloggio di sotto. Tornato il silenzio, Valeria è uscita col suo vecchio cagnolino. E' rientrata, allarmata, quasi subito. Le scale erano invase dal fumo. Ecco i due coniugi davanti alla porta dell’appartamento dove vivevano Raffaella Castagna, il marito tunisino Azouz Marzouk e il loro piccolo Youssef.
«QUANDO — dice Frigerio ai pm Astori e Nalesso— la porta si è aperta molto lentamente e io ho guardato dentro mi sono trovato a circa un metro, un metro e mezzo, dalla persona che apriva, una persona di sesso maschile. La persona che ho visto in faccia era una persona a me nota. Si tratta del mio vicino di casa di nome Olindo. Io l’ho riconosciuto subito, ma poi ho rimosso la cosa perché non volevo crederci e volevo cancellare tutto. La persona che ho visto mi ha guardato in faccia e mi sono rimasti impressi gli occhi con cui mi guardava. Se non avessi riconosciuto l’Olindo non mi sarei avvicinato alla porta. Ricordo di essermi chiesto cosa ci faceva l’Olindo in quel casino. Poi la porta si è richiusa lentamente per riaprirsi all'improvviso. Sono stato afferrato, non so dire con precisione come e da quale parte. Mi sono ritrovato a terra ripetutamente colpito. Ho tentato di divincolarmi, ma la persona che mi ha buttato a terra aveva una forza tremenda». Mario Frigerio, ospite della figlia, trascorre le sue giornate nella sofferenza di chi ha perduto la moglie, ha sentito le sue invocazioni, quel terribile «Mario aiutami».
Lo sostengono l’affetto dei figli Elena e Andrea e dell’avvocato Manuel Gabrielli.
«SONO tranquillo — assicura Frigerio — Non odio nessuno, ma voglio giustizia». Suonano come una risposta a distanza le parole che Olindo Romano rivolge ai suoi avvocati: «Ho fiducia perché so di essere innocente». Domani sarà in aula. Rosa, probabilmente, non comparirà. «Vorrei esserci— dice— Non so. Mi rappresenterà mio marito». Teme la curiosità, l’assalto dei media. Si amplia il collegio difensivo. A Fabio Schembri e Luisa Bordeaux si affianca l'avvocato comasco Enzo Pacia.
«VENDO biglietti per il processo per la strage di Erba a 85 euro l'uno». L’offerta, apparsa su un portale, ha resistito per un paio d’ore prima di essere ritirata quando è stata fiutata la bufala. Folklore. Altri numeri nel processo dei numeri, per la felicità dei cabalisti. Per il pubblico saranno a disposizione 60 tagliandi distribuiti ogni mattina a esaurimento. La difesa chiede 157 testimonianze, l’accusa 53, le parti civili ne indicano 30. Per ora sono in calendario 16 udienze. Dei 130 giornalisti che hanno richiesto l'accredito 40 saranno ammessi in aula, altri 60 andranno in una sala stampa attrezzata per l'occasione.
Quotidiano Nazionale 28 gennaio 2008 dall'inviato GABRIELE MORONI

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