La TESI DELL'ACCUSA: ACCECATI DALL'ODIO
«Ciao Rosetta, noi per tanti anni liberi come il vento, oggi siamo due uccellini in una gabbia che ci soffoca. Ti voglio bene, mia dolce sposa» il pizzino ritrovato nella Bibbia-diario [...]
[...] del netturbino 45enne Olindo Romano era quasi una prefigurazione di quello che s'è visto ieri mattina nell'aula di giustizia del tribunale di Como.Nella gabbia degli imputati l'omone Olindo stringeva la mano della sua Rosetta Bazzi sotto i flash implacabili dei fotografi. I presunti macellai della strage di Erba in pasto al famelico circo mediatico. Lui in maglione marrone, camicia blu scuro, e un paio di jeans, a testa alta sorriso beffardo e sguardo nel vuoto. Lei maglietta bianca e jeans, testa bassa incassata nel collo, sguardo girato al muro. Pochi metri più in là, Azouz Marzouk che non ha mai incrociato i loro sguardi. Seduto in quarta fila, vicino al suo avvocato e contornato da poliziotti, il tunisino marito e padre di due vittime non ha potuto parlare con nessuno dal momento che è in stato di arresto, dal primo dicembre, con l'accusa di spaccio di droga. «Su quei cadaveri c'è la firma degli imputati»: ha detto il pm Massimo Astori che nel pomeriggio ha cominciato ad illustrare le richieste di prova della Procura. Astori ha parlato di «perimetro agghiacciante» a proposito del quadruplice omicidio e del tentato omicidio. Si è trattato di «pochi minuti in cui sono state abbattute cinque persone, una delle quali si è salvata». Il magistrato dovrà dimostrare che «Romano Olindo e Bazzi Rosa sono gli autori di tutto ciò». «Una vera e propria ossessione che si è trasformata in aggressione verbale e fisica contro Raffaella Castagna». È questo il movente che l'accusa individua nella strage di Erba in cui morirono 4 persone (tra cui un bambino di 2 anni e mezzo) straziati a colpi di spranga e coltelli. Ad armare i coniugi Romano, secondo l'accusa, furono le drammatiche liti con la donna. Il pm Astori proverà a ricostruire nelle prossime udienze, questi contrasti e quello che accadde i giorni prima della strage fino alla sera dell'11 dicembre 2006, quando furono trovate le vittime e fu soccorso Mario Frigerio, sopravvissuto alla strage e ora superteste. Nat. Pog.
IL TEMPO 30/01/2008
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