CRESCE LA FEBBRE / Raffica di telefonate in Comune e a palazzo di giustizia
Tutti vogliono assistere alle udienze sulla strage di Erba
«Sono disposto a spendere qualsiasi cifra per avere il biglietto. Mi ha capito'». E ancora: «Le offro 200 euro se me ne dà uno». Follia collettiva o quasi. Delirio da processo, a pochi giorni dal via del dibattimento in Corte di Assise, a Como, negiudizio a carico di Olindo Romano e Rosa Bazzi, accusati della strage di via Diaz a Erba. Non sono poche le telefonate di questo tenore ricevute in questi giorni dal centralino del Comune di Como, ma anche da quello del Tribunale. Persone che vogliono esserci. Vogliono assistere e guardare in faccia, se mai si presenteranno, i due presunti autori della strage dell'11 dicembre 2006. Vedere Olindo e Rosa, come sono cambiati un anno dopo il loro arresto clamoroso. E vedere anche il tunisino Azouz Marzouk, vedovo di Raffaella Castagna e papà di Youssef, due delle quattro vittime.L'ingresso del pubblico in aula sarà regolato: 60 biglietti a disposizione, non uno di più. Già stampati e pronti per essere distribuiti. Sul tagliando, di colore azzurro, la bilancia simbolo della Giustizia. Distribuzione all'esterno del Tribunale ogni mattina, prima del processo: facile pensare a una lunga coda di curiosi, almeno nei primi giorni del dibattimento. Tanti anche i giornalisti in arrivo a Como per seguire le 16 udienze previste dal presidente della Corte, Alessandro Bianchi: 100 le richieste di accredito giunte finora in Tribunale. Nelle prossime ore il più classico dei sorteggi per decidere chi entrerà in aula e chi verrà dirottato - per ragioni di spazio - nella sala stampa in fase di allestimento al piano terra del Palazzo di Giustizia.Una sola telecamera in aula se le riprese saranno autorizzate: sarà quella di Un giorno in Pretura, di RaiTre, che poi provvederà a distribuire le immagini a tutte le altre emittenti. Ieri il sopralluogo in aula per decidere dove piazzare telecamere e microfoni. Il più preoccupato di tutti, in questi giorni, è proprio il presidente della Corte. Sarà Bianchi a dover garantire la tranquillità del processo e, nel contempo, le esigenze di cronaca. Ma anche 'tutelare' gli oltre 200 testimoni chiamati a rispondere alle domande. Intanto è scontro aperto tra legali a pochi giorni dall'inizio. Da una parte gli avvocati dei coniugi Romano - Luisa Bordeaux e Fabio Schembri - dall'altra le parti civili. Manuel Gabrielli, legale della famiglia Frigerio, e Roberto Tropenscovino, avvocato di Azouz, i più determinati. Gabrielli, citato direttamente come teste, rischia di dover rimettere il mandato con grave danno psicologico per il testimone chiave della vicenda (il superstite. Mario Frigerio). Martedì, in avvio di dibattimento, presenterà subito istanza contro questa scelta alla Corte. Tropenscovino attende al varco la coppia di difensori sulla linea che intendono adottare. «No comment finché non avrò un riscontro diretto - dice - Mi aspetto soltanto un comportamento corretto».
Marco Romualdi- Corriere di Como
Nessun commento:
Posta un commento