martedì 29 gennaio 2008

STRAGE ERBA: TRIS DI AVVOCATI PER I CONIUGI ROMANO

(AGI) - Como, 28 gen.2008 - La pattuglia difensiva dei coniugi Romano, da domani a processo per la strage di Erba, s'ingrossa: agli avvocati Luisa Bordeaux di Lecco e Fabio Schembri di Milano, infatti, si e' aggiunto il collega Enzo Pacia di Como, lo stesso che contattato da Olindo Romano e Angela Rosa Bazzi quando nell'estate scorsa rinuncio' al mandato Pietro Troiano, declino' l'incarico. In queste ore Pacia sta studiando approfonditamente il fascicolo d'inchiesta. Per i due imputati la 'grande minaccia' e' sicuramente rappresentata dall'unico scampato all'eccidio di via Diaz il collegio difensivo e' sicuro di poter sgretolare la 'supertestimonianza'. Tutto ruota attorno alle dichiarazioni che Mario Frigerio fece ai sostituti Antonio Nalesso e Massimo Astori non appena riavutosi dal coma. Un racconto dapprima confuso, poi dettagliato: "Quando lentamente si e' aperta quella porta e ho guardato dentro, mi sono trovato a un metro e mezzo dalla persona che l'apriva, una persona di sesso maschile - si legge in quei verbali -. La persona che ho visto in faccia era a me nota. Si tratta del mio vicino di casa, Olindo. L'ho riconosciuto subito, ma poi ho rimosso la cosa perche' non volevo crederci e volevo cancellare tutto. La persona che ho visto mi ha guardato in faccia e mi sono rimasti impressi gli occhi con cui mi guardava. Se non avessi riconosciuto l'Olindo non mi sarei avvicinato alla porta. Ricordo - si legge ancora nei verbali - di essermi chiesto cosa ci faceva l'Olindo in quel casino. Poi la porta si e' richiusa lentamente per riaprirsi all'improvviso. Sono stato afferrato, non so dire con precisione come e da quale parte. Mi sono ritrovato a terra ripetutamente colpito. Ho tentato di divincolarmi ma la persona che mi ha buttato a terra aveva una forza tremenda". Un racconto che i difensori intendono smontare anche attraverso la testimonianza dei due figli Frigerio e quella del suo avvocato di parte civile Manuel Gabrielli, tutti chiamati a raccontare quello che il padre disse loro mentre era in ospedale. Se ascoltarli come testimoni lo decidera' domani il Presidente della Corte d'Assise di Como Alessandro Bianchi. (AGI)

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