La prima udienza fissata per il 29 gennaio
COMO Per quel tagliando azzurro con stampata la bilancia simbolo della Giustizia qualcuno ha chiamato in Comune, a Como, offrendo 200 euro. Altri sono andati oltre: «Siamo disposti a spendere qualsiasi cifra». Tutto per potere vedere, se ci saranno, Olindo Romano e Rosa Bazzi, imputa per la strage di Erba, in cui furono uccise quattro persone, tra cui un bambino di due anni, l'11 dicembre 2006.
Oppure per vedere Azouz Marzouk, tunisino, vedovo e padre di due delle vittime, ora in carcere a Vigevano per una storia di droga. Rischia di diventare un evento mediatico quasi senza precedenti il processo, che comincerà martedì 29 gennaio, per quel massacro, a colpi di spranga e di coltello, di cui rimasero vittima Raffaella Castagna, suo figlio Youssef, la madre di Raffaella, Paola Galli, e una loro vicina di casa, Valeria Cherubini. Rimase alcuni giorni tra la vita e la morte il marito della Cherubini, Mario Frigerio, ferito alla gola ma che se la cavò, riconoscendo Romano in quegli istanti di ferocia. Nel pomeriggio, il presidente della Corte d'Assise di Como, Alessandro Bianchi - che ha sottolineato «I biglietti non sono in vendita» -, il pm Massimo Astori, l'assessore ai lavori pubblici Fulvio Caradonna hanno compiuto un sopralluogo nell'aula al pianoterra del Palazzo di giustizia cercando le soluzioni logistiche per cominciare serenamente il processo. Sessanta i posti riservati al pubblico, 30 ai giornalisti, i cui nomi saranno estratti a sorte, mentre gli altri cronisti (un centinaio gli accrediti richiesti) troveranno posto in una sala stampa, allestita in un'aula dello stesso piano.
Il Tempo 24/01/2008
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