(AGI) - Como, 28 gen. - "Smonteremo le accuse, soprattutto sgretoleremo la supertestimonianza dimostrando che Frigerio e' un teste inattendibile". Dopo l'ultimo colloquio con i loro assistiti in programma oggi al Bassone di Como, i difensori di Olindo Romano e Angela Rosa Bazzi sono pronti alla battaglia processuale che iniziera' domani con le prime eccezioni. Luisa Bordeaux di Lecco e Fabio Schembri di Milano sono convinti di avere "largo margine per ottenere quantomeno una assoluzione per insufficienza di prove". "Sono convintissimo che a commettere la strage non sono stati loro", disse Schembri in occasione della preliminare di ottobre. Concetto che ribadisce anche in queste ore. "Lo dimostreremo durante il processo con dati incontrovertibili. Lo faremo demolendo la 'supertestimonianza' di chi, prima ha detto di essere stato aggredito da un uomo grande e grosso dalla pelle olivastra e solo in un secondo tempo ha fatto il nome del suo vicino". Per quanto riguarda l'identikit fornito da Frigerio, appena riavutosi dal coma e ancora imbottito dai farmaci, i due difensori puntano anche sul colore degli occhi di Olindo: "Lui li ha chiari, verdi. Frigerio ha parlato di una persona con gli occhi scuri". A quest'apparente discrepanza risponde l'avvocato di parte civile Manuel Gabrielli: "Il mio assistito e' stato tra la vita e la morte. Quando ha fatto le prime dichiarazioni era ancora sotto effetto dei sedativi e puo' aver fatto un racconto confuso, ma poi e' sempre stato preciso in tutti i dettagli senza mai contraddirsi una sola volta. In aula guardera' in faccia chi gli ha ucciso la moglie e non esitera' a puntare il dito accusatore. Capisco la strategia difensiva - conclude Gabrielli - ma la verita' storica non puo' essere cancellata". (AGI) Cli/Car (Segue)
(AGI) - Milano, 28 gen. - Tuttavia i difensori di Olly e Rosetta puntano anche su altri elementi: i due imputati avevano sostenuto di aver usato guanti in tela ma nell'appartamento di Raffaella Castagna, su un tavolino davanti al divano dove era stato buttato il piccolo Youssuf, ne hanno trovato uno verde in lattice. "I Ris non hanno trovato, dice Schembri - tracce del dna di Angela Rosa". "Piccoli dettagli, inezie a fronte delle incontrovertibili prove" sottolineano in Procura. Sempre in Procura fanno presente che non bisogna dimenticare come la scena del delitto sia stata fortemente compromessa dall'intervento dei pompieri che credevano di dover spegnere un normale incendio. Nonostante questo la difesa Romano insiste: "La perizia del Ris di Parma, compiuta su richiesta della Procura di Como, sconfessa la linea accusatoria perche' esclude la presenza dei due coniugi sui luoghi della strage. Resta la macchia di sangue di Valeria sulla Seat Arosa di Olindo. Sempre in tema di tracce ematiche, la difesa Romano fa presente che "nella lavanderia dei nostri assistiti non e' stata trovata una sola goccia di sangue". Eppure Olly e Rosetta nelle prime confessioni, poi ritrattate, dissero di essersi cambiati in quel locale e di aver arrotolato i vestiti imbrattati di sangue in un tappeto. Se si chiede all'avvocato perche' in tre diversi interrogatori i due coniugi si appropriarono la paternita' della strage di Erba, rispende: "Capirete tutto seguendo il processo". (AGI)
Nessun commento:
Posta un commento