E' teso, nervoso e depresso. Oltre un mese di carcere inizia a fare "vacillare" anche Azouz Marzouk che oggi, a Vigevano, ha ricevuto la visita del suo avvocato difensore Roberto Tropenscovino. Ed è stato lui a spiegare, all'uscita, di avere visto un Azouz più dimesso del solito. Continua a scrivere un libro, metà in arabo e metà in italiano, una specie di suo memoriale. Ma non vede l'ora di uscire...". Parole che sembrano scontrarsi con la realtà dell'inchiesta sullo spaccio di droga che lo vede coinvolto in pieno. E con nuovi e gravi elementi contro secondo il Pm Astori che oggi ha dato parere negativo agli arresti domiciliari richiesti da Tropenscovino lunedì scorso. Per il magistrato Azouz deve rimanare in cella sino alla conclusione dell'inchiesta. La parola decisiva spetterà al Gip Storaci entro sabato. L'opinione del Pm non è vincolante, ma comunque può avere un peso importante. Il legale del tunisino aspetta con serenità:"Ho profondo rispetto del lavoro della magistratura, attendo serenamente ogni scelta".Tropenscovino è anche pronto ad andare in aula per il via del processo per la strage di Erba di fine mese. Prove e testimoni già pronti da portare a dibattimento, ora resta solo da vedere se ci sarà anche Azouz o no:"Se sarà ancora detenuto, gli suggerirò di non presentarsi. Sarebbe spiacevole vederlo arrivare in manette come i due presunti killer della sua famiglia...".
mercoledì 09 gennaio 2008
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