giovedì 12 marzo 2009

SVEVA D'ARDIA CARACCIOLO: UNA STORIA SIMILE NEL MEDIOEVO


La tragica morte della Pia dei Tolomei nel Castello di Pietra.

La vicenda è tutta racchiusa in pochi celeberrimi versi che Dante Alighieri nel quinto canto del Purgatorio della sua Divina Commedia le dedicò: “Deh quando tu sarai tornato al mondo, e riposato della lunga via”, seguitò il terzo spirito al secondo, “ricorditi di me che son la Pia: Siena mi fe’ ; disfecemi Maremma: salsi colui che ‘nnanellata pria disposando m’avea con la sua gemma”.

Questa figura di donna corrisponde, secondo la tradizione raccolta dagli antichi commentatori danteschi a Pia de’ Tolomei, la moglie di Nello d’Inghiramo dei Pannocchieschi, signore del Castello di Pietra nella Maremma, capitano della taglia guelfa nel 1284 ed ancora vivente nel 1322. Colui che la stessa Pia, nei versi danteschi, addita come responsabile della sua morte è proprio il marito, Nello Pannocchieschi.

Secondo alcuni commentatori Nello l’avrebbe fatta uccidere per potersi sposare con Margherita Aldobrandeschi, quando, nel 1297, fu legalmente sciolto il matrimonio di questa con Loffredo Caetani, nipote di Bonifacio VIII. Secondo altri, invece, Nello fece uccidere Pia perché accecato dalla gelosia nei confronti dell’infido amico Ghino che la corteggiava. La vicenda tragica si compiva , secondo la tradizione popolare, nel Castello di Pietra (nelle suggestive campagne che circondano il territorio di Gavorrano) e qui venne gettata dalla finestra del maniero. La tradizione conferma l’episodio indicando come “salto della contessa” il dirupo sottostante ai ruderi del castello ancor oggi visibili ed oggetto di scavi archeologici.

Per rievocare questa vicenda Gavorrano, la seconda domenica di agosto, si divide in due contrade, il centro storico è la contrada dei Pannocchieschi contraddistinta dai colori oro e rosso, mentre la parte nuova del paese appartiene alla contrada dei Tolomei dai colori azzurro e argento. Tutti gli anni, durante la manifestazione, sfilano circa un centinaio di figuranti del corteo storico vestiti con costumi realizzati sulla base di modelli Medievali. La rievocazione, il cui ingresso è gratuito, ogni anno fa giungere numerosi turisti e, nel recente passato, ha incuriosito addirittura le telecamere di emittenti televisive a livello nazionale come Rai Uno e Tele Monte Carlo. La rappresentazione teatrale della storia di Pia De' Tolomei avviene durante la sera e rappresenta il momento culminante e più suggestivo della rievocazione. Al termine la sfortunata Pia viene trascinata da due guardie verso la torre più alta di Gavorrano e dal lì gettata nel vuoto.

L’inspiegabile morte della giovane Sveva D’Ardia Caracciolo

Febbraio 14, 2009 at 18:28

- Un volo dalla finestra. Suicida erede dei Caracciolo Grosseto, l’inspiegabile morte della giovane Sveva D’Ardia

NEL SILENZIO del piccolo borgo di Magliano in Toscana, la favola della famiglia Dâ€TMArdia Caracciolo si è spezzata in un dramma incomprensibile. La figlia più¹ piccola, Sveva, 22 anni, ha perso la vita, volando nel vuoto da una finestra del secondo piano. E al momento, lâ€TMipotesi più concreta è quella del suicidio. Una caduta da oltre dieci metri che non le ha lasciato scampo. La morte è stata immediata. A scoprire il corpo è¨ stata un’anziana, che stava percorrendo la strada per tornare a casa. Lo ha visto a terra, disteso in una posizione innaturale. E il sangue, attorno, che sembrava abbracciarlo. Ha urlato, chiedendo aiuto. Le poche persone che si trovavano per il corso del paese sono arrivate, con gli occhi attoniti di fronte a quello che hanno visto, proprio Là, in pieno centro, in piazza della Libertà . I MEDICI venuti con l’eliambulanza Pegaso non hanno potuto fare altro che constatare il decesso. Figlia del principe Ricciardo, come lo chiamano in paese, discendente da parte di madre dalla famiglia Vivarelli Colonna e da parte di padre dal ramo Dâ€TMArdia Caracciolo, Sveva era una ragazza semplice e faceva la vita di una normale studentessa. Si era laureata alla Luiss e adesso si stava specializzando alla Bocconi. Trascorreva gran parte del tempo a Milano, ma spesso andava in Maremma. Ieri era tornata da Roma con il padre e la madre, Marta. I suoi due fratelli maggiori, Edoardo e Costanza, non erano a Magliano. Verso le 17.30 ha lasciato l’ala del palazzo adibita a residenza della famiglia, dove la madre stava riposando dopo l’arrivo dalla Capitale, e si è spostata in un edificio accanto, che chiamano La Fattoria, dove spesso vengono alloggiati gli ospiti. Non c’era nessuno. Non c’era niente da fare. Quegli appartamenti in questo periodo non sono abitati. Non ha lasciato una lettera, non ha detto niente. Si è affacciata dalla finestra, e poi la caduta nel vuoto. Suo padre in quel momento era a messa, nella piccola chiesa del borgo. LO HANNO trattenuto, al termine della funzione, cercando le parole per spiegargli cosa era accaduto. Sveva aveva addosso un paio di jeans, una maglietta e scarpe da ginnastica. Al termine di un sopralluogo eseguito dagli inquirenti all’interno della casa sarebbe stata subito scartata L’ipotesi dell’incidente. Sveva era alta un metro e ottanta, allâ€TMinterno della stanza l’apertura della finestra è profonda, non è possibile sporgersi fino a perdere l’equilibrio in modo accidentale. IL CORPO è stato recuperato e trasportato all’obitorio di Orbetello, dove ieri sera gli amici si sono stretti attorno alla famiglia, nel disperato tentativo di trovare una ragione a un dolore così tremendo. Un dolore che ha colpito tutta la comunità di Magliano, dove la famiglia di Sveva rappresenta più di un pezzo di storia. PROPRIETARI di buona parte del paese, hanno terreni, tenute, tutta la zona di Monte Bottiglia appartiene a loro. Impegnati nel volontariato con lâ€TMassociazione Unitalsi, che accompagna i malati in pellegrinaggio, sono per la comunità maglianese un simbolo. Persone molto attive nella vita di paese che non si sono mai isolate nel proprio retaggio. Adesso il corpo di Sveva rimarrà all’obitorio di Orbetello, a disposizione dell’autorità giudiziaria.
di RICCARDO BRUNI

FONTE

tragedia La figlia 22enne del principe romano Ricciardo
Sveva d’Ardia Caracciolo cade dalla finestra e muore

È caduta dalla finestra del palazzo di famiglia in Maremma, nel cuore di Magliano in Toscana ed è morta sul colpo. Sveva d’Ardia Caracciolo, 22 anni, era la figlia del principe romano Ricciardo la cui mamma era una Vivarelli Colonna, della storica casata romana e della signora Marta Belardinelli.

Sveva frequentava Magliano solo durante le vacanze perché studiava alla Bocconi di Milano ma in questi giorni era ancora in paese. La tragedia è avvenuta intorno alle 17 di ieri, proprio nel cuore del paese medievale e sul caso, hanno aperto immediatamente un’inchiesta e le indagini i carabinieri di Orbetello che non escludono il suicidio della giovane principessa che, secondo alcune voci di residenti nel comune grossetano, stava attraversando un periodo difficile. Qualcuno ha parlato apertamente di depressione.

Sembra che Sveva, con la madre e il padre, ieri mattina abbia lasciato Magliano in Toscana per Roma dove la famiglia doveva risolvere alcune questioni legate ai numerosi immobili di proprietà. Nel primo pomeriggio papà Ricciardo, mamma Marta e Sveva avrebbero fatto ritorno a Magliano in Toscana, mentre la zia di Sveva, la signora Nicoletta, stava partecipando, come volontaria dell’Unitalsi, alla giornata del malato, a Porto Ercole sull’Argentario.

La notizia ha immediatamente richiamato in strada il sindaco Moreno Gregori e l’intero paese sconvolto dalla tragedia, dalla disperazione dei parenti, dalle sirene delle ambulanze, che sono giunte in pochi minuti a Magliano: il corpo della giovane era sotto le finestre del palazzo in un lago di sangue. La bella principessa era considerata da tutti una ragazza alla mano, simpatica, sempre gentile con i paesani tutte le volte che raggiungeva la Maremma.

A Magliano, i Caracciolo d’Ardia sono proprietari di due palazzi nel centro storico: uno è Palazzo dei Priori, l’altro a pochi metri di distanza è soprannominato La Fattoria perché era la fattoria padronale del bisnonno di Sveva.
Appena Sveva è rientrata ieri pomeriggio con i suoi genitori a Magliano nel trecentesco Palazzo dei Priori, è rimasta pochi minuti con babbo e mamma poi si e’ allontanata, è andata verso La Fattoria e da quel momento nessuno sa che cosa sia accaduto.

Di certo alle 17, Sveva è precipitata dalla finestra dell’ultimo piano del palazzo, facendo un volo di 12 metri. È morta sul colpo. I genitori sono stati i primi a rendersi conto della tragedia ed a dare l’allarme. È intervenuto anche l’elisoccorso Pegaso, ma i medici nonostante tutti i tentativi di rianimare la giovane principessa non hanno potuto fare nulla.

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Giancarlo Capecchi

12/02/2009


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