IL DELITTO DI AVETRANA
Riprende l'udienza preliminare a Taranto. Attesa per le parole della donna accusata dell'omicidio della nipote, in carcere insieme alla figlia. Nella requisitoria dei pm, le responsabilità degli altri indagati oltre al clan Misseri
di FRANCESCA RUSSIE' arrivato il giorno di Cosima. Oggi sarà la zia di Sarah Scazzi a parlare in aula. Cosima Serrano rilascerà infatti dichiarazioni spontanee in udienza. A farne richiesta sono stati i suoi legali all'indomani della requisitoria fiume fatta dal pm Mariano Buccoliero. Il magistrato ha infatti ricostruito tutte le fasi del delitto nell'udienza di giovedì scorso. Indicando al dettaglio orari e spostamenti. Ripercorrendo tutto quello che accadde quel 26 agosto 2010 nella villetta di via Deledda. Fondamentale per il magistrato è l'orario in cui Sarah arrivò in via Deledda. "I testimoni sono credibili e ci consentono di dire che la vittima arrivò prima delle 14. E che Sarah fuggì dalla casa e venne inseguita in auto dalla zia e dalla cugina", aveva spiegato Buccoliero nella requisitoria durata dalle 9.45 fino alle 18.30. E' proprio su questo che Cosima vuole fare alcune precisazioni. La donna ha sempre detto di essere stata a letto a dormire quel pomeriggio e di non aver sentito nulla. Oggi offrirà ai giudici la sua versione e, spiegano i suoi avvocati, fornirà spiegazioni rispetto agli orari e ai movimenti.
Inizia dunque un'altra settimana fondamentale per il caso Scazzi. L'iter giudiziario procede a tappe forzate. Oggi ci sarà una nuova udienza preliminare in cui, oltre a prendere la parola Cosima, verranno discusse le posizioni minori degli altri imputati. Domani invece, partirà l'accertamento scientifico su una macchia sospetta rilevata nella macchina di Cosima Serrano. Giovedì
si tornerà ancora una volta in aula: sarà molto probabilmente in questa occasione che i legali di Cosima e Sabrina presenteranno, come hanno già annunciato, richiesta di scarcerazione per le due donne, dopo che la Cassazione ha chiesto al tribunale di Taranto di rimotivare la sentenza con la quale è stato disposto il carcere per le due donne, individuando una serie di buchi nella ricostruzione fatta dai giudice. Se comunque non si arriverà al rinvio a giudizio entro il 28 novembre, Sabrina sarà libera per scadenza termini.
Intanto Michele Misseri continua ad autoaccusarsi. "Mia moglie e mia figlia sono innocentisssime. Sarah l'ho uccisa nel garage, ha battuto il collo sul compressore edè morta. Oggi sono pronto a ripeterlo davanti ai giudici". Così il contadino di Avetrana racconta della morte della nipote, Sarah Scazzi, scagionando la moglie Cosima e la figlia Sabrina. Nell'ultima udieza Michele non era presente in aula. Nel suo cortile, quel giorno, scoppiò una bomba carta. Lui era dai carabinieri per la firma. "La bomba carta in casa mia - ha detto, tornando in tv - è un avvertimento. Vogliono che dica che Sabrina e Cosima sono innocenti. Mi dicono che Avetrana è un paese tranquillo e che non mi succede niente quando vado in caserma, ma questo è un avvertimento. Ed io ho paura: prima le lettere di minacce e ora una bomba carta. Ripeto, secondo me vogliono che io dica che Sabrina e Cosima sono innocenti".
"Non si può vietare a nessuno, nemmeno a Michele Misseri di parlare - ha detto nel corso della stessa trasmissione su Canale 5 il fratello si Darah, Claudio Scazzi - ma quando lo ascolto, la cosa che mi fa più male di male è quando parla di mia sorella come si trattasse di un oggetto, ne parla in modo così cruento. E nessuno lo fa riflettere su quel che dice. Mi hanno fatto arrabbiare tante cose durante quest'anno, come per esempio il fatto che Michele abbia ostentato l'altarino dedicato a Sarah: avrebbe potuto farlo e non mostrarlo. E, ancora, il fatto che abbiano spulciato nel diario di mia sorella. La speranza mia e della mia famiglia è che comunque tutto il misfatto venga provato, che le supposizioni vengano accertate".
Inizia dunque un'altra settimana fondamentale per il caso Scazzi. L'iter giudiziario procede a tappe forzate. Oggi ci sarà una nuova udienza preliminare in cui, oltre a prendere la parola Cosima, verranno discusse le posizioni minori degli altri imputati. Domani invece, partirà l'accertamento scientifico su una macchia sospetta rilevata nella macchina di Cosima Serrano. Giovedì
si tornerà ancora una volta in aula: sarà molto probabilmente in questa occasione che i legali di Cosima e Sabrina presenteranno, come hanno già annunciato, richiesta di scarcerazione per le due donne, dopo che la Cassazione ha chiesto al tribunale di Taranto di rimotivare la sentenza con la quale è stato disposto il carcere per le due donne, individuando una serie di buchi nella ricostruzione fatta dai giudice. Se comunque non si arriverà al rinvio a giudizio entro il 28 novembre, Sabrina sarà libera per scadenza termini.
Intanto Michele Misseri continua ad autoaccusarsi. "Mia moglie e mia figlia sono innocentisssime. Sarah l'ho uccisa nel garage, ha battuto il collo sul compressore edè morta. Oggi sono pronto a ripeterlo davanti ai giudici". Così il contadino di Avetrana racconta della morte della nipote, Sarah Scazzi, scagionando la moglie Cosima e la figlia Sabrina. Nell'ultima udieza Michele non era presente in aula. Nel suo cortile, quel giorno, scoppiò una bomba carta. Lui era dai carabinieri per la firma. "La bomba carta in casa mia - ha detto, tornando in tv - è un avvertimento. Vogliono che dica che Sabrina e Cosima sono innocenti. Mi dicono che Avetrana è un paese tranquillo e che non mi succede niente quando vado in caserma, ma questo è un avvertimento. Ed io ho paura: prima le lettere di minacce e ora una bomba carta. Ripeto, secondo me vogliono che io dica che Sabrina e Cosima sono innocenti".
"Non si può vietare a nessuno, nemmeno a Michele Misseri di parlare - ha detto nel corso della stessa trasmissione su Canale 5 il fratello si Darah, Claudio Scazzi - ma quando lo ascolto, la cosa che mi fa più male di male è quando parla di mia sorella come si trattasse di un oggetto, ne parla in modo così cruento. E nessuno lo fa riflettere su quel che dice. Mi hanno fatto arrabbiare tante cose durante quest'anno, come per esempio il fatto che Michele abbia ostentato l'altarino dedicato a Sarah: avrebbe potuto farlo e non mostrarlo. E, ancora, il fatto che abbiano spulciato nel diario di mia sorella. La speranza mia e della mia famiglia è che comunque tutto il misfatto venga provato, che le supposizioni vengano accertate".
(24 ottobre 2011)
http://bari.repubblica.it/cronaca/2011/10/24/news/misseri-23737380/
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