martedì 16 novembre 2010
SARAH SCAZZI, FORSE GLI ASSASSINI HANNO AVUTO PIU' TEMPO PER UCCIDERE
Sarah, trenta minuti di giallo. l'ora del delitto alla moviola
«Sarah non rispose ad un'amica» Incerta l'ora dell'omicidio
di MIMMO MAZZA
TARANTO - A che ora è stata uccisa Sarah Scazzi? La domanda resta ancora senza risposta e il quesito è tutt’altro che irrilevante per ricostruire cosa è avvenuto il 26 agosto nell’abitazione della famiglia Misseri ad Avetrana. Le testimonianze raccolte dagli inquirenti e i raffronti fatti con i tabulati telefonici ora restringono, ora dilatano un periodo che sembra andare tra le 14 e le 14.42. Nessuno sa dire con esattezza a che ora quel 26 agosto Sarah è uscita da casa, in via Verdi per raggiungere l’abitazione della cugina Sabrina Misseri, in via Deledda, per poi recarsi al mare.
Come rivelato ieri dalla Gazzetta, Sarah, almeno stando all’ultima versione dei fatti offerta da Michele Misseri, la stessa mattina del 26 agosto avrebbe pranzato con la zia Cosima e la cugina Sabrina, rientrando a casa tra le 13.20 (come testimonia la madre Concetta) e le 13.30 (come ricorda il padre Giacomo) per mettere il costume da bagno e prepararsi per la gita al mare. La badante rumena che lavorava a casa Scazzi ricorda di aver visto uscire Sarah di casa dopo le 14. Il particolare è tutt’altro che irrilevante in quanto serve a capire quanto tempo Sabrina - in carcere con l’accusa di aver sequestrato e ucciso la cugina - ha avuto per compiere il delitto.
Sarah alle 14.18 riceve l’sms della sua amica Francesca alla quale però non risponde. Alle 14:23 la stessa amica le telefona ma Sarah continua a tacere. Come mai? Forse - azzardano gli inquirenti - perché era già nelle grinfie dell’omicida. Ma agli atti c’è la testimonianza di una coppia di fidanzatini che invece ha sostenuto di aver visto Sarah per strada alle 14.25.
E poi alle 14:28 dal telefono di Sarah parte uno squillo verso quello di Sabrina.
Ieri i due testimoni sono stati riascoltati dal sostituto procuratore Mariano Buccoliero, titolare dell’inchie - sta assieme al procuratore aggiunto Pietro Argentino. Stando a quanto si è appreso (l’interrogatorio è stato secretato e ai due testimoni è stato vietato di parlare con i giornalisti), non sarebbero emersi ulteriori elementi in quanto inevitabilmente i due fidanzatini a distanza di tempo non sono riusciti ad essere più precisi riguardo all’ora in cui hanno visto Sarah camminare per strada, diretta verso via Deledda.
E poi qui si discute di una differenza di appena 10-15 minuti, irrilevanti nella memoria di un testimone oculare ma decisivi per la dinamica del delitto.
L’ultima versione di Michele Misseri contiene un altro elemento importante riguardo ad un altro teste chiave, Anna Pisanò, la cliente che si sottopose ad un trattamento estetico da Sabrina il giorno dell’omicidio. La signora ha raccontato di essere andata a casa Misseri alle 9 di mattina del 26 agosto, e di aver successivamente visto arrivare Sarah, stranamente triste e preoccupata, segno che secondo lei era successo qualcosa con Sabrina.
Al di là di questo aspetto, è stato proprio Michele Misseri a spiegare agli inquirenti di aver visto quella mattina Anna Pisanò entrare in casa sua, dove aveva un appuntamento con Sabrina. Circostanza - almeno questa - che ha poi trovato un preciso riscontro.
la gazzetta del mezzogiorno 16 novembre 2010
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallapuglia_NOTIZIA_01.php?IDNotizia=382743&IDCategoria=1
Sarah, trenta minuti di giallo. l'ora del delitto alla moviola
Per la procura Sabrina e il padre hanno avuto più tempo per uccidere e nascondere il cadavere.Riascoltata la coppia che vide Sarah sulla strada. L´avvocato di Michele: non vuole vedere più nessuno. Valentina e Cosima tornano da Sabrina
di MARIO DILIBERTO
TARANTO - Controlli incrociati per fissare l´ora del delitto. Ruota intorno alle zone d´ombra che ancora restano gli accertamenti effettuati ieri nell´ambito dell´indagine sulla morte di Sarah Scazzi. Gli investigatori hanno nuovamente ascoltato la coppia di giovani fidanzati che vide la piccola Sarah, mentre camminava nelle strade di Avetrana il 26 agosto, poco prima di essere uccisa. Un delitto orribile per il quale sono in cella Michele e Sabrina Misseri, zio e cugina della quindicenne.
I due compaesani della vittima la notarono in viale Kennedy. Quella che per tutti nella cittadina del Salento è la via per il mare. Era a metà dei 533 metri che dividono la sua casa da quella dei Misseri. I due ragazzi erano in auto. La riconobbero subito. Agli investigatori dissero di averla vista intorno alle 14.25. E ieri hanno ripetuto quello che già avevano messo a verbale. Con tutte le cautele del caso. Perché ammettono di non poter essere precisi. E la loro testimonianza aggiunge poco alla ricerca di certezze che vede impegnati i pm Pietro Argentino e Mariano Buccoliero. I due magistrati lavorano sodo per ricostruire gli ultimi minuti di vita di Sarah. Confrontano testimonianze e orari dei tabulati telefonici con le dichiarazioni di Michele Misseri.
L´incessante attività sull´omicidio di Sarah sta lì a dimostrare che c´è ancora qualcosa da scoprire. Dettagli, forse, ma che non possono arginare la ricerca di tutta la verità. Il punto di partenza degli ultimi accertamenti è proprio quello da cui è cominciata questa vicenda. La casa di vicolo Verdi II, da dove Sarah uscì il 26 agosto per andare incontro al suo tragico destino. La badante rumena dice che varcò la soglia dopo le 14. La sua testimonianza sembra allargare i tempi dell´omicidio. Che però, si restringono se si tiene conto di quanto raccontano i due testimoni ascoltati ieri. Anche in quest´ottica si propone come fondamentale l´appuntamento l´incidente probatorio di venerdì prossimo. Quando al centro della scena salirà ancora una volta Michele Misseri.
Il contadino dovrà rispondere alle domande di magistrati e avvocati. E ricostruire quanto avvenne il giorno della morte di Sarah. Di quella tragedia ha già cambiato a ripetizione ruoli e responsabilità. Nella più recente delle sue rivelazioni si è sfilato dalla scena del delitto. Ha accusato la figlia Sabrina. "È stata lei a strangolare Sarah con una cintura". Ha anche aggiunto dettagli che sembrano confortare il movente dell´assassinio. Ovvero la gelosia della figlia per le coccole che la ragazzina strappava ad Ivano, il ragazzo del quale Sabrina era innamorata. L´uomo, infatti, ha parlato dei rapporti tesi tra le due cugine. "Era roba di invidia", spiega Misseri. "Sì, invidia di Sabrina verso Sarah", interviene la criminologa Roberta Bruzzone, consulente della difesa dell´uomo. "Sì, sì", conferma Michele. Poi parla il pm Buccoliero.
"Quindi di questo litigio l´hai saputo".
"L´ho saputo, però non te lo so spiegare" dice Michele.
"Tra Ivano, Sabrina e Sarah", insiste il pm.
"Sì", ribadisce l´indagato.
"A che periodo si riferisce? Sempre d´estate, Agosto?", continua il pm.
"Sempre prima che scomparisse Sarah, sì. Agosto", ribadisce Misseri.
"Ma questo l´hai saputo da chi?", torna a chiedere Buccoliero.
"Non mi ricordo se l´ho saputo da mia moglie o dagli altri amici, perché tempo di estate ne frequentavano molti amici, quelli", chiude lo zio di Sarah.
Brandelli di una verità che sarà blindata venerdì. In vista di quell´appuntamento Misseri ha scelto di chiudere i ponti con i familiari. Vuole riflettere nella sua cella e non vuole incontrare nessuno. "Non vuole vedere i parenti e neanche gli psicologi" ha detto il suo legale Daniele Galoppa. La moglie Cosima e la figlia Valentina, però, ieri sono tornate in carcere. Non da lui, ma da Sabrina, apparsa molto provata dalla decisione con la quale il Riesame ha confermato il carcere. Sabrina ha incontrato anche il suo legale, l´avvocato Vito Russo. "Mi chiede continuamente delle fasi del processo - ha detto il difensore - e dei passi da intraprendere per dimostrare la sua innocenza".
(la repubblica bari 16 novembre 2010)
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