martedì 11 dicembre 2007

Maurizia Paradiso: "Ho vissuto l'inferno ma andrò in paradiso"




Le foto
Maurizia, stella controversa
L'intervista
Maurizia: "Ho vissuto l'inferno ma andrò in Paradiso"
Maurizia Paradiso"Senti, mavaffan..., io vi querelo tutti, siate stramaledetti". E' questo il primo impatto dell'intervistatore con Maurizia Paradiso. Complice un telefono che perde la linea troppo spesso, salvo scuse successive: "Perdonami, è che sono accerchiata da maniaci. Mi chiamano a tutte le ore, sussurrano oscenità. Non ne posso più". Una vita al massimo, quella del transessuale più famoso d'Italia celebre anche per la conduzione della trasmissione tv Colpo Grosso. Una vita controcorrente che nasconde un passato di abusi e violenze, ora svelati nel libro I travestiti vanno in paradiso, pubblicato da Aliberti. Ne abbiamo parlato con l'autore, in quella che è diventata una lunga e per certi versi sconvolgente confessione.
Maurizia, dove ha preso l'idea per il titolo del libro?"Viene da un episodio accadutomi anni fa, quando stavo in una casa a Panarea, proprio vicino alla chiesetta locale. Io ho una guerra personale contro i preti, specie quelli ricchi e potenti, da cui ho subito i peggiori abusi. Bene, un giorno viene nell'isola l'arcivescovo di Lipari e io faccio di tutto per incontrarlo. Una volta faccia a faccia, gli racconto cosa hanno combinato al sottoscritto i religiosi, poi gli chiedo: andrò mai in paradiso? E lui, facendomi il segno della croce sulla fronte, mi risponde: certo".
Perchè questa autobiografia?"Perché sento che non durerò a lungo. La vita che ho fatto, l'operazione che ho subito per il cambio di sesso, ha aggiunto vita agli anni, non anni alla vita. Dunque ho voluto fissare la mia esperienza come se fosse una denuncia. Spero che molti genitori leggano il libro e riflettano. Ancora l'altro giorno, in un bar di Milano, ho sentito un uomo promettere ad alta voce che se scoprirà di avere un figlio gay, lo ucciderà con le proprie mani".
Ha mai pensato che la sua omosessualità potesse ricollegarsi all'essere cresciuto con una madre prostituta?"L'omosessualità è genetica, io penso che me l'abbia trasmessa mia madre, che adorava baciare le donne. E' vero, mia madre batteva per le vie di Milano e io l'aspettavo in macchina ancora bambino, avvolto in una copertina contro il freddo nell'850 rossa con la condensa sui vetri. Ma sapevo che lei mi amava, anche se soffrivo di solitudine. Dopo un po' prese a lasciarmi nei cinema dove per 100 lire proiettavano tre film, mi comprava il panino con i nervetti che io adoravo e sapevo che alla fine dello spettacolo l'avrei rivista. Ha cominciato a odiarmi quando le ho rivelato di essere omosessuale. Cosa che sapevo già a quattro anni d'età".
Nel libro lei parla di abusi subiti ripetutamente nei collegi cattolici."Tutto vero e dimostrabile, posso fare nomi e circostanze. I collegi sono stati per me quel che Auschwitz è stato per gli ebrei. Ricordo solo due cose: le botte isteriche delle suore, gelose della bellezza di mia madre e pronte ad approfittarsi di un bambino timido e delicato come me. E le violenze dei preti, soprattutto i direttori dei collegi. Ricordo che fingevo di dormire, terrorizzato dal fruscio delle loro vesti mentre entravano in camera mia, e cominciavano a toccarmi e baciarmi. Sono tornato in tutti i luoghi di tortura in cui ho passato l'infanzia, sono andato a cercarli uno per uno, vecchi e rosi dai sensi di colpa. A tutti ho detto la stessa cosa: risponderete a Dio per ciò che mi avete fatto".
Lei descrive anche il mondo dei travestiti milanesi e degli spettacoli di rivista nella Milano anni '70."Anni meravigliosi, trascorsi nelle vecchie case a ringhiera tipiche della Milano popolare. Anni pericolosi, ricordo ancora l'Armida, un amico travestito che beveva per riscaldarsi. Un giorno perse la testa e cominciò a inseguirmi con un coltellaccio. All'epoca lavoravo come parrucchiere ma la paga era da fame e arrotondavo prostituendomi. Fu così che scoprii le parrucche di lusso, bionde, di capelli veri, alla Sylvie Vartan, il mio sogno. Indossandone una, di fronte allo specchio, capii: io sono così, voglio essere così. Il resto lo fece Janette, un'altro travestito che si era fatto le tette finte dal dottor Compare, per 50mila lire al mese, con dentro un liquido che si muoveva come nei materassi ad acqua. Io battevo solo per avere i soldi per quella protesi".
Le sere al teatro Smeraldo si alternavano agli arresti della polizia."Eh sì, facevamo il cabaret, l'avanspettacolo e il balletto, con vestiti e trucco favolosi. Io imbrogliavo tutti, mi chiudevo in camerino, nascondevo il mio sesso con i cerotti e tutti mi credevano una donna. Cominciai a diventare celebre prima come Baby L'Amour, poi come Laura Kelly. Una volta in manette, portate al commissariato, i poliziotti si divertivano a toglierci le parrucche, a raparci a zero e a pretendere favori sessuali per umiliarci. Maiali anche loro. Allora una parrucca di capelli veri costava 350mila lire, un patrimonio".
Che ricordi ha dell'operazione fatta per cambiare sesso?"Desiderio, paura e molto dolore. L'intervento mi è costato 1.270 sterline, era il 1978, avevo 23 anni. Per passare la frontiera con tutti quei soldi dovetti affrontare un lunghissimo viaggio in treno, e corrompere il capotreno a modo mio. Dopo tre giorni di analisi mi fecero firmare un foglio che dava pieni poteri ai medici del Charing Cross Hospital di Londra. Otto ore sotto i ferri ed ecco Maurizio diventare Maurizia. Sapevo che sarei stato felice ma che l'avrei pagata. Quando subisci una castrazione e prendi ormoni che ti mettono in uno stato di super-menopausa avanzata, ne consegue la depressione, gli umori instabili da tenere sotto controllo con forti psicofarmaci che minano il fisico. Ecco perché dico che non durerò a lungo".
Siamo agli anni '90 e al successo tv di Colpo Grosso."Un incubo per me che avevo l'odio dei produttori, convinti che fossi uno scherzo di natura raccomandato da Berlusconi. Poi c'erano le ragazze Cin Cin, tutte olandesi, tutte strafatte di erba, intente a mangiare torte all'hashish tra un numero e l'altro. Io protestavo: queste qui non sanno ballare, non aprono un reggiseno a tempo. Sforavamo i budget e i responsabili del programma se la prendevano con me. Anche per questo ho dato l'addio alla tv finché mi è capitato il programma giusto. Va sul satellite, è sexy e divertente: prendo la gente per strada, li convinco a spogliarsi completamente di fronte alle telecamere, a fare altre follie, poi scappo via".
Veniamo alla sfera spirituale. Secondo la Bibbia, Dio ci ha creati maschi e femmine. Lei assomma in sé i due sessi. Dice che andrà in paradiso ma come risolve il rapporto con il Creatore?"Io rifiuto la Chiesa, non nostro Signore. Vedo che anche in natura esistono piante e animali che cambiano sesso nel corso della loro esistenza, perché io dovrei fare eccezione? Eppoi non ho mai fatto male a nessuno, semmai ne ho subito tanto, senza mai vendicarmi".
Come vede il suo presente e il suo futuro?"Il mio presente è quello di una persona che tenta di regalare sorrisi e carezze a chi se li merita, soprattutto ai più deboli, come i troppi anziani ignorati da tutti. Continuo a lavorare in tv e sto scrivendo le prossime puntate del mio libro autobiografico. Del futuro ho paura: sia perché la mia salute è precaria, sia perchè non ho mai voluto padroni e ho sempre detto ciò che pensavo. Per questo tanti mi odiano".
Cristiano Sanna
Ticino news 11 dicembre 2007

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