domenica 7 giugno 2009

"Correte, c'è un ladro in casa" Ma era l'amante della moglie


IL DOCENTE UNIVERSITARIO SI E' SCUSATO CON GLI AGENTI

Immaginatevi la sorpresa di un illustre docente universitario quando ha scoperto che l'ombra vista nel corridoio di casa non era l'albanese di turno ma un uomo seminudo proveniente dal letto della sua consorte, che tentava disperatamente di nascondersi. E' accaduto a Pavia e tutta la città ne parla

Polizia (foto Germogli) Pavia, 7 giugno 2009 - Ladro? Magari. Immaginatevi la sorpresa di un illustre docente dell'università di Pavia quando ha scoperto che l'ombra vista nel corridoio di casa non era l'albanese di turno ma un uomo seminuido proveniente dal letto della sua consorte, che tentava disperatamente di nascondersi.

Una storia che ha messo in subbuglio l’universita’ di Pavia, una delle piu’ antiche e prestigiose d’Italia, perche’ i protagonisti sono due docenti e un assistente dell’ateneo. In citta’ e nell’ambiente accademico e’ cominciata la caccia ai nomi.

I fatti. Sono le 8 del mattino di alcuni giorni fa quando il docente esce da casa, per recarsi all’Universita’. La moglie, pure lei docente, resta a letto. Il professor si incammina verso l’ateneo ma dopo qualche centinaio di metri si accorge di aver dimenticato qualcosa a casa, pare le chiavi della sua scrivania. Così almeno ha raccontato lui, ma chissà, puo' darsi che qualche soetto lo avesse. Non e’ neppure passata mezz’ora e, convinto che la moglie stia ancora dormendo, rientra silenziosamente. Nel buio vede un’ombra nel corridoio.
La sagoma cerca una via di fuga, ma l’accesso verso la porta di casa e’ sbarrato dal docente. Allora si infila in una stanza e si chiude a chiave.


Con il cellulare in mano digitando il 113, il professore corre preoccupato in camera da letto, ma la moglie sembra tranquillamente addormentata. La volante nel frattempo e’ arrivata. I poliziotti salgono in casa, intimano all’intruso di uscire dalla stanza in cui si e’ rifugiato. Ed ecco la sorpresa: il ladro e’ un assistente che il docente conosce bene. Pare anche sia seminudo e questo particolare non lascia piu’ dubbi. Si e’ alzata anche la donna, l’atmosfera e’ talmente turbata, i volti cosi’ pallidi che nessuno sa dove guardare. ‘’Vi prego di scusarmi’’, dice il docente ai poliziotti. Gli agenti fanno il loro lavoro, prendono le generalita’ di tutti ed escono. Nella relazione accennano semplicemente ad un equivoco. Di cui ormai parla tutta la città.

il giorno milano 7 giugno 2009

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